La Chiesa e le genialate dei suoi vertici. Piccola rassegna

Resto sempre colpito dalla coerenza delle attuali alte gerarchie cattoliche.

Farò qualche esempio.

Ricordate papa Francesco? “Ah, come vorrei una chiesa povera e per i poveri!”.

Bene. Dopo alcuni anni senza soluzioni di particolare effetto, ecco la pensata. I vescovi si son messi a finanziare una ong dedita all’immigrazione clandestina e così le offerte destinate all’otto per mille, già in discesa, subiranno certamente un tracollo. Infatti, già sento parecchi che, volendo evidentemente fare la volontà del papa, dicono: “Non darò mai più un soldo alla Chiesa”. Perfetto.

E Francesco non raccomanda sempre di dar voce alle periferie?

Bene, ecco che il Dicastero per la dottrina della fede pubblica la Fiducia supplicans, immaginata apposta per essere subito contestata da intere Conferenze episcopali di Paesi non certo del primo mondo quali Ghana, Zambia, Malawi, Togo, Benin, Camerun, Kenya, Nigeria, Congo, Ruanda, Angola, São Tomé. Una genialata. Quale modo migliore di suscitare la voce delle periferie?

E ancora.

Francesco non dice sempre che la Chiesa deve essere una casa dalle porte aperte?

Bene. Aprire le porte, però, causa correnti d’aria, che fanno male agli anziani. Ed ecco perché Francesco, nella sua infinita misericordia, ha tolto la casa al non più giovane cardinale Burke. Niente casa, niente porte aperte, niente acciacchi. Quale sollecitudine!

E Francesco non dice sempre che la Chiesa non deve essere autoreferenziale?

Ecco perché i vescovi, quando si incontrano, mica si comportano da autoreferenziali (parlando, per esempio, dei seminari vuoti o del fatto che la gente non va più a messa). No. Loro parlano di coppie Lgbtq, riscaldamento globale, foreste amazzoniche. Cose così. Assolutamente niente di autoreferenziale.

E Francesco non è forse un papa attento alle esigenze di tutte le persone?

E quali persone gli possono stare più a cuore dei dipendenti della Curia romana? Ecco perché, volendo sgravarli dell’eccessivo lavoro, procede a colpi di motu proprio, cioè di decisioni prese di sua iniziativa, senza coinvolgere gli organismi della Curia. Che così si possono riposare un po’. Anche in questo caso tutto molto semplice, rapido, efficace.

Che acume! Che ingegnosità! Solo i rigidi indietristi non capiscono.

A.M.V.

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