Michele Corti: “Estromesso da un convegno sugli orsi per le mie idee su Gaza, vaccini, papa Francesco. Siamo ormai alla dittatura del pensiero unico”

Cari amici di Duc in altum, vi propongo la lettera che ho ricevuto da Michele Corti, docente di zootecnia di montagna all’Università di Milano che avrebbe dovuto partecipare al convegno Grandi carnivori: un problema per il futuro della vita sulle Alpi, organizzato dal Comitato Insieme per Andrea Papi (Andrea Papi è il ventiseienne ucciso dall’orsa JJ4 mentre correva nei boschi della Val di Sole il 5 aprile 2023).

La presenza del professor Corti è stata cancellata a causa delle sue opinioni controcorrente espresse nei social su vari argomenti di attualità. Sarebbe questa la democrazia?

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di Michele Corti
Caro Valli,
siamo arrivati a oltrepassare il limite che separa una “democrazia limitata” da una dittatura. Ho il dovere di segnalare un fatto che mi riguarda ma che è preoccupante per tutti.
Si tratta del “trattamento” democratico che sto subendo da parte dai media trentini (L’Adige, Dolomiti on line, Corriere del Trentino). Vogliono farmi tacere sugli orsi, sulla loro introduzione e gestione criminale, costata la vita ad Andrea Papi, argomento sul quale da anni incalzo la Provincia autonoma di Trento.
Per chiudermi la bocca, impedire la mia partecipazione come relatore (con la relazione più “scottante”) a un convegno che si terrà domani in Val di Sole e rompere la mia collaborazione con il Comitato Insieme per Andrea Papi, hanno utilizzato una campagna di diffamazione basata sulle mie opinioni personali espresse sul profilo Facebook.
Una vera e propria caccia alle streghe o linciaggio che dir si voglia. Come “argomenti” hanno utilizzato il dissenso sul genocidio a Gaza e le politiche sioniste, i vaccini, l’omofobia,  papa Francesco. Usando le etichette “antisemita”, “putiniano”, “negazionista”, “no vax” eccetera.
Al linciaggio  ha partecipato l’on. Dorfmann (PPE) che ha dichiarato che se ci fossi stato io tra i relatori con le mie idee sull’Ucraina eccetera, lui non avrebbe partecipato. Ma non si discuteva di Israele, Ucraina, vaccini, Fiducia supplicans, gender… Si discuteva di orsi.
Ieri, per cercare conforto nella preghiera mi sono recato nella mia chiesa parrocchiale (Santa Francesca Romana). Con mia immensa gioia ho scoperto (nelle ultime settimane festive mi recavo a messa in Duomo) che era in atto l’Adorazione eucaristica. Un segno. Perché sto leggendo in questi giorni il libro del cardinale Burke sulla Santa eucaristia e mi avevano colpito le sue parole sull’abbandono della pratica dopo il Concilio Vaticano II. Non le dico il conforto trovato in questo momento di Adorazione eucaristica. In un frangente in cui sono vittima del laccio teso dai malvagi.
Sul piano spirituale offro la mia piccola sofferenza per l’ingiustizia e il male che sto subendo al Signore partecipando alle tante e ben più gravi sofferenze di chi nel mondo resta fedele al cattolicesimo; su quello legale sto già preparando le querele per diffamazione.

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