Che fare? / Il Vangelo si sta ripetendo alla lettera. E allora prestiamo attenzione alle risposte di Gesù

Dopo il primo articolo [qui], che sta suscitando tante reazioni, l’Investigatore Biblico ha inviato una seconda riflessione che volentieri vi propongo.

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di Investigatore Biblico

Carissimo Valli,

propongo a lei e a tutti i lettori di Duc in altum queste righe a completamento della prima parte della mia riflessione [qui] circa il tema della Seconda Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dopo aver chiarito da quale parte dobbiamo stare in questi tempi bui della Chiesa cattolica Corpo Mistico di Gesù Cristo (ai piedi della Croce di Gesù con la Madonna e san Giovanni), voglio evidenziare la parte dello “scandalo” di questa Croce.

Gesù sta vivendo la Sua Seconda Passione e molti di noi sono scandalizzati.

Sbaglio o si sta ripetendo il Vangelo?

Prendiamo innanzitutto la figura di san Pietro. Quando Gesù parla della sua Passione, e profetizza la sofferenza, l’umiliazione, Pietro che cosa dice? “Dio te ne scampi Signore, questo non ti accadrà mai” (Mt 16,21-23). Pietro si scandalizza della sofferenza, esattamente come molti di noi oggi, scandalizzati dalla sofferenza della Chiesa, Corpo di Cristo, martoriato, umiliato dalle cose che stanno accadendo. E Gesù cosa risponde? “Lungi da me satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.

Forse anche noi siamo come Pietro. Vorremmo trovare soluzioni terrene, razionali. Mi verrebbe da dire che oggi intorno alla Chiesa si sta commettendo lo stesso errore di Pietro: trovare soluzioni umane, per sfuggire la Croce. In fondo siamo scandalizzati tutti dalla Croce. Vedere il Corpo Mistico, Gesù che soffre nuovamente la Passione, senza poter fare nulla, è orribile.

Ma riflettiamo. Che cosa ha detto Gesù a Pilato? “Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non né di quaggiù” (Gv 18,36).

E un altro passo ancora più eloquente, durante il suo arresto: “Allora Gesù gli disse: rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?” (Mt 26,52-53).

Gesù rimprovera l’Apostolo che al momento dell’arresto vuole usare la spada per “difendere” Gesù. Lo rimprovera severamente, perché si dovevano adempiere le Scritture.

Questo vale anche nell’attuale Seconda Passione di Gesù. Forse pensiamo di essere più bravi e più forti di Gesù? Pensiamo che Gesù non si sappia difendere e non sappia difendere la sua Chiesa? Quanto siamo ingenui! Pensare di fare “fazioni”, “divisioni” “scismi”, non è altro che cercare di prendere la spada. Dando solo altri colpi di flagello al Corpo di Cristo.

Un altro esempio. Quando Gesù parla della fine dei tempi e dell’inizio dei dolori, dice: “Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti… l’amore di molti si raffredderà” (Mt 24,10-12).

Non è forse quello che sta accadendo? E Gesù cosa dice in risposta a tutto ciò? “Ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato”.

Perseverare. Cosa significa? Prendere la spada? O non significa piuttosto perseverare ai piedi della Croce di Gesù, come la Vergine Maria Madre di Dio e san Giovanni?

Ancora. Qui si rischia di fare l’errore dei passanti che scuotevano il capo davanti a Gesù Crocifisso e dicevano: “Se tu sei il Figlio di Dio, scendi dalla Croce” (Mt 27,40).

E il malfattore che non si è pentito cosa diceva a Gesù? “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi” (Lc 23,39). Mentre il buon ladrone lo rimprovera: “Neanche tu hai timore di Dio e se dannato alla stessa pena…”? (Lc 23,40).

Forse il nostro ragionamento è lo stesso di Pietro, di Pilato, dell’Apostolo che voleva usare la spada, dei passanti del Calvario, o dello stesso malfattore non pentito. Vorremmo risolvere tutto con le nostre mani, con i nostri razionalismi e sofismi, scismi e divisioni.  Ma non abbiamo capito che questo non è possibile. Perché l’unica via possibile in questo momento è stare ai piedi della Croce con la Madonna e San Giovanni.

Pensate che l’inoperosità sia insensata? Tutte le azioni che sono state fatte intorno a Gesù nella sua Passione sono state fallimentari. Dimostratemi il contrario. Gesù Cristo è risorto senza l’aiuto di nessuno. E senza l’aiuto di nessuno tornerà a giudicare i vivi e i morti. E il suo Regno non avrà fine. Il Regno non è nostro, è suo.

Da parte nostra l’unica cosa da fare è restare fedeli alla Parola di Dio, al magistero bimillenario della Chiesa e andare a Messa. Perché andando a Messa e solo andando a Messa possiamo stare ai piedi della Croce, con Gesù e san Giovanni, in attesa della Risurrezione. Che avverrà. Stiamone certi.

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