Nel giorno di san Francesco di Sales un pensiero speciale per Tucho

Oggi secondo il calendario novus ordo è san Francesco di Sales, comunemente definito il patrono dei giornalisti.

Capisco che i giornalisti, oggi più che mai, abbiano bisogno di un santo protettore, ma la definizione è riduttiva. Infatti papa Pio XI nell’enciclica che nel 1923 dedicò a Francesco di Sales, la Rerum omnium perturbationem, chiedendo a tutte le diocesi di celebrarne la memoria si augurava che “precipuo vantaggio” dall’iniziativa potesse essere tratto non solo e non tanto dai giornalisti di professione, ma da “tutti quei cattolici che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”.

Avete letto bene: tutti i cattolici che scrivono con il preciso scopo di promuovere e difendere la dottrina cristiana.

Ciascuno di noi affidi dunque a san Francesco di Sales chi scrive a difesa della retta dottrina. Ma permettete che un pensiero speciale vada a chi in materia merita forse il titolo di scrittore principe, sia come autore in proprio, sia come custode della dottrina della fede sia come scrittore ombra del papa. Mi riferisco, ovviamente, a Tucho Besame Mucho Fernández.

Oremus.

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