Lettera / Il cardinale Ambongo e la sua denuncia dell’Occidente che non ama i bambini e la famiglia

Caro Aldo Maria,

forse abbiamo trovato il cardinale per cui pregare nel prossimo conclave. Parlo dell’arcivescovo di Kinshasa, capitale del Congo, il cardinale Fridolin Ambongo, che dopo aver detto no alla Fiducia supplicans ha dichiarato [qui]: “L’Occidente non ama i bambini, è decadente, sparirà. Si possono benedire gli omosessuali, ma per convertire, non per promuovere le devianze”.

“Poiché in Occidente non amano i bambini, vogliono prendersela con la cellula base dell’umanità che è la famiglia. Distruggi la famiglia e distruggi la società. In Occidente, poiché non amano i bambini, non credono alla famiglia, non credono più al matrimonio: oggi l’Occidente sta perdendo i valori. Non ama i bambini, ma per far funzionare l’economia hanno bisogno di cercare gente all’estero: a poco a poco spariranno. Noi auguriamo loro buona scomparsa!”

“Vogliono imporci le loro pratiche che d’altronde il presidente Putin definisce costumi decadenti dell’Occidente. È una cultura decadente, è la decadenza culturale e morale di una società. E vogliono imporlo da noi. Oggi il sistema delle Nazioni Unite è quello di far passare l’ideologia lgbtq attraverso le agenzie delle Nazioni Unite, e in particolare l’Unicef, l’Oms e altre strutture. In questo modo ci impongono la loro cultura attraverso i finanziamenti: e se non la accetti, tagliano i finanziamenti. Ma la nostra cultura in Africa non è così”.

“Ecco perché – continua Ambongo – quando il 18 dicembre abbiamo ricevuto dalla Santa Sede il documento Fiducia supplicans, firmato dal prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, e controfirmato da Sua Santità papa Francesco, c’è stata una levata di scudi in Africa. Non capivamo cosa stava succedendo nella Chiesa. Le altre Chiese cristiane ci chiamavano e dicevano: contiamo sulla Chiesa cattolica per contrastare questa ideologia e ora siete i primi ad autorizzare la benedizione delle coppie omosessuali. Tutti voi avete sofferto di questo”.

Il cardinale spiega di aver chiesto a tutte le conferenze episcopali africane un commento scritto, poi ne ha fatto una sintesi, ha mandato una lettera al papa ed è partito per Roma. “Sono arrivato martedì, ero nella casa Santa Marta, dove abita il papa. Ho detto al suo segretario privato: porti i documenti al papa, gli dica che sono arrivato, starò qui fino a giovedì e ci tengo a incontrarlo prima di partire perché sono venuto per questo. Mi ha ricevuto il giorno stesso alle 18:30. Eravamo faccia a faccia. Il papa era molto dispiaciuto. Devo dire che era il primo a soffrire di tutte le reazioni che ci sono state da tutto il mondo. È un essere umano. Gli ho detto: la soluzione a questa questione non è mandarci documenti da Roma con definizioni teologiche e filosofiche delle benedizioni, questo non interessa al popolo: quello che interessa ora è un comunicato che tranquillizzi il popolo in Africa, che calmi gli spiriti dei fedeli. E lui, come pastore, è stato toccato da questa situazione. Mi ha detto: la metto immediatamente in contatto con il prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale Fernandez. La sera stessa, alle 19:30, eravamo a tavola anche con lui, e ci siamo messi d’accordo per lavorare mercoledì”.

Il giorno dopo, nella sede del dicastero, “abbiamo preparato un documento, in dialogo e in accordo con papa Francesco: in ogni momento lo potevamo chiamare per porre delle domande, se era d’accordo con questa formulazione eccetera. Alla fine ho firmato il documento come presidente della Secam a nome dell’insieme della Chiesa cattolica dell’Africa, e il prefetto del dicastero ha controfirmato. Il documento, conservato negli archivi, è intitolato No alla benedizione delle coppie omosessuali nelle Chiese cattoliche. In Africa è fuori questione benedire le coppie omosessuali”.

Ambongo ha 64 anni e proviene dalla grande Africa cristiana. Penso che se diventasse papa sarebbe come liberarsi da un incubo.

Lettera firmata

 

“Dobbiamo rispettare le persone omosessuali, perché sono esseri umani, non dobbiamo guardarli e trattarli con disprezzo: sono creature di Dio, e se individualmente un omosessuale domanda una benedizione noi benediciamo la persona, possiamo benedirla in quanto persona… Se benediciamo un omosessuale è anche per dire: il tuo orientamento sessuale non è conforme alla volontà di Dio, e noi speriamo che la benedizione possa aiutarti a cambiare… Non possiamo essere i promotori di una deviazione sessuale”.

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