La deficienza artificiale colpisce così. Come ideologia comanda

di Vincenzo Rizza

Caro Valli,

il compito era difficile, ma ce l’abbiamo fatta: siamo riusciti a farci prendere per i fondelli anche dall’intelligenza artificiale. Pare, infatti, che sia stato necessario sospendere la creazione di immagini dell’intelligenza artificiale Gemini perché, per un asserito errore di progettazione, venivano rappresentati personaggi quasi sempre di colore, perfino se gerarchi nazisti o papi passati.

Tanto stupore per nulla. Che cosa dovevamo aspettarci da un programma progettato per assecondare le follie woke e della cancel culture? Da un programma che “impara” dalle farneticanti ideologie che vogliono il bianco (preferibilmente maschio) caucasico alla radice di ogni male e che, sotto forma di razzismo al contrario, promuovono l’esaltazione (e non la parità di trattamento, come sarebbe giusto) dell’etnia di colore e perfino la mistificazione della storia?

Assistiamo inermi a rappresentazioni falsate, in cui non soltanto personaggi mitologici e letterari ma persino personaggi storici sono raffigurati di colore.

Non si cerca, infatti, di raggiungere l’inclusività studiando la storia ma cancellandola con un colpo di spugna, come se il passato non fosse mai esistito o, meglio, come se fosse possibile cambiarlo ex post. Stiamo, allora, assecondando e promuovendo una società dell’ignoranza. Studiare costa fatica e, cosa ancor più grave per i novelli rivoluzionari, aiuta ad assumere maggiore consapevolezza. Molto più facile ripartire da zero e guardare il mondo con occhiali deformanti facendo finta che la verità non esista ma possa essere liberamente plasmata dalla nostra fantasia. Secondo queste teorie la risposta a ogni domanda sarebbe dentro di noi; peccato che, come direbbe il santone “Quelo” (personaggio interpretato da Corrado Guzzanti), è sbagliata. Anche perché solo la puntuale conoscenza del passato ci consente di guardare al futuro e chi dimentica gli errori (e gli orrori) della storia è destinato a ripeterli.

Tornando, allora, alla povera intelligenza artificiale, avrà verosimilmente “pensato”: se è una recente fiction di Netflix ha potuto rappresentare una regina inglese di fine Settecento di colore, perché non è possibile rappresentare un gerarca del Terzo Reich nero? D’altro canto, l’aggressività con cui spesso movimenti che invocano (a parole) inclusività ma che in realtà cercano di imporre con la forza ideologie totalitarie non è poi così tanto distante dalla violenza e dall’ideologia nazista: Gemini sarà un’intelligenza artificiale, ma ha già perfettamente compreso la deficienza (sur)reale di parte dell’umanità.

Foto: telegraph.co.uk

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