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Cronache dal futuro / Il nuovo papa? Eletto con il televoto. In un reality

di Vincenzo Rizza

Caro Valli,

di seguito alcune anticipazioni in esclusiva sulla prossima riforma delle norme sul conclave.

Pare che il papa, insoddisfatto delle bozze ricevute dall’apposita commissione vaticana istituita, abbia misericordiosamente spedito i componenti in una sperduta isola del Pacifico e abbia infine deciso di affidarsi all’intelligenza artificiale. Sembrerebbe che le immagini di un papa donna e di un papa nero sfornate qualche settimana fa da Gemini siano state molto apprezzate Oltre Tevere e interpretate come un segno di inclusività, verosimilmente ispirato dallo spirito (del mondo).

È stato quindi richiesto all’intelligenza artificiale di proporre una riforma del conclave in linea con la teologia di Francesco e, se possibile, idonea a risanare le disastrate finanze vaticane.

Il programma si è messo subito al lavoro studiando la teologia del popolo ma soprattutto esaminando le interviste, encicliche e dichiarazioni papali, non ultime le rivelazioni rilasciate sul conclave del 2005. In verità, con malcelato disappunto del papa, il materiale si è dimostrato piuttosto semplice da esaminare e nel giro di pochi secondi, con geniale intuizione, l’intelligenza artificiale ha trovato la soluzione in grado di soddisfare le esigenze della neo-chiesa in uscita: un reality show.

Di seguito la descrizione (ancora non definitiva essendo comunque in corso aggiustamenti e perfezionamenti richiesti dal pontefice) del format il cui titolo è tuttavia già definitivo, forse banale ma sicuramente di effetto: El sucesor.

I cardinali elettori si riuniranno in Vaticano, seguiti da telecamere fisse e mobili (una per ciascuno) che riprenderanno giorno e notte ogni istante dell’evento. Non saranno consentiti momenti di privacy perché la trasparenza prima di tutto: si eviteranno, così, le pericolose manovre denunciate dal papa in passato.

La teologia del popolo imporrà, quindi, che la scelta avvenga tramite televoto: tutti gli spettatori avranno diritto di voto, con alcune precisazioni ed eccezioni:

  • in nome dell’inclusività e della tutela del creato, migranti, transgender e ambientalisti detti radicalizzati avranno diritto a 4 voti;
  • per favorire le quote rosa, le donne avranno diritto a 3 voti;
  • per favorire il multiculturalismo religioso e il dialogo, i non cattolici e i massoni avranno diritto a 2 voti; 2 voti anche agli atei che altrimenti sarebbero discriminati;
  • i cattolici avranno diritto a un voto; non tutti: i cattolici convenzionali saranno privati del diritto di voto.

Chi appartiene a più delle predette categorie potrà sommare i suoi voti (pertanto una migrante, donna, musulmana o atea avrà diritto a 9 voti).

Alla domanda su come impedire ai cattolici convenzionali di votare, la risposta è stata fulminante: quegli allocconi credono ancora nella Chiesa e nel Vangelo; basta dichiarare che se dovessero votare saranno scomunicati latae sententiae e si asterranno dal voto.

Ogni giorno, tramite il televoto, ci sarà un’eliminazione fino a quando non rimarranno solo in due.

Per la puntata finale i candidati rimasti dovranno sfidarsi, in nome della pop-teologia, in una gara canora con canzoni tratte dal repertorio classico: si va da Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani a Stairway to Heaven dei Led Zeppelin. Il vincitore sarà proclamato El sucesor.

Pare che il pontefice, lui dice per creare più suspense (i soliti maligni dediti al chiacchiericcio sostengono invece che in realtà non abbia poi così tanta fiducia del popolo, soprattutto quando la pensa diversamente da lui), abbia preteso che solo per la prima edizione sia consentito al papa uscente di confermare o ribaltare il risultato consegnando prima della dipartita, ad un notaio di sua fiducia, una busta chiusa con il nome del suo successore. La busta verrebbe aperta dopo la chiusura del televoto e prima della proclamazione.

Si prevede che il format sarà visto da miliardi di telespettatori e potrà essere venduto a prezzi tali da risanare le finanze vaticane e assicurare una più che dignitosa sopravvivenza dell’istituzione fino alla prossima edizione; senza considerare il merchandising. Ove, tuttavia, dovesse servire nuova finanza, il regolamento prevede l’obbligo di dimissioni anticipate del sucesor per poter avviare subito una nuova stagione.

Al sucesor, naturalmente, anche in caso di dimissioni, saranno garantiti contratti editoriali vita natural durante e, sempre in caso di dimissioni, il titolo di “Nonno saggio emerito“.

C’è un solo problema ancora irrisolto. La firma del provvedimento papale potrebbe arrivare con un certo ritardo in quanto si è in attesa di capire come l’intelligenza artificiale possa essere ricevuta fisicamente dal pontefice per l’approvazione ex audientia die.

 

Aldo Maria Valli:
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