Lettera agli angeli custodi

di Nicolò Raggi

Caro Valli,

dietro sua segnalazione ho iniziato a leggere la lettera-velina del duo Zuppi-Criciata [qui] indirizzata all’amata (da loro) unione europea, che scrivo volutamente in minuscolo perché non la considero, come sembrerebbero fare gli scriventi, né una persona, né una meraviglia.

La prima cosa che sorprende è che gli autori possano essere degli adulti, la seconda che siano dei cristiani, la terza che siano insigniti della pienezza del sacerdozio, tralasciando le successive sorprese che riguarderebbero eventualmente le loro cariche e funzioni all’interno della Chiesa di Cristo.

Aveva ragione, caro Valli, nel metterci in guardia: non sono riuscito a portare a termine la lettura. In compenso mi è venuta voglia di scrivere, anch’io, una letterina.

Cari angeli custodi,

darvi del tu è normale, ce l’hanno insegnato da bambini e ce ne siamo ricordati da grandi.

Siete miliardi, proprio come noi, eppure abbracciate un’unica Volontà, che liberamente avete scelto di servire mettendovi al nostro servizio.

Voi siete i custodi della nostra casa, il corpo, abitazione della Santissima Trinità per effetto del battesimo e per i meriti di Gesù, Signore nostro e vostro: che grande stupore!

Con voi impariamo a guardare alle cose che contano, nel cammino di questa vita meravigliosa, sapendo che ogni nostro capello è contato da Dio e conta per Amore.

Vi scrivo perché vorrei che tutti conoscessero il grande dono di Dio che è la fede, nella quale voi camminate saldi, tracciando per noi la rotta in mezzo a qualunque tempesta.

Non vogliamo dimenticare Chi e perché vi ha amorevolissimamente mandati a noi, lasciandovi incatenati ai nostri pesi per ricondurci alla leggerezza della gioia dei figli di Dio.

La Chiesa è stata concepita nell’Eternità e attende impaziente la liberazione di tutti i suoi figli, come dimostra il Testamento firmato col sangue dal nostro Redentore, il Signore Gesù, al cui Nome noi e voi ci inchiniamo festanti.

Cari angeli nostri, siete vivi, reali e presenti a ogni istante della nostra esistenza, perciò non è mai il momento sbagliato per ricordarci di voi e per ringraziare attraverso voi il nostro comune Creatore.

Insieme al corpo, siete i custodi della nostra anima: serve l’anima per ringraziare e l’anima, la mente, il cuore e la forza servono per imparare, insieme a voi, ad amare.

Qualche volta chiediamo: dove siete? Addirittura dove sia Dio, senza il cui consenso nemmeno esisteremmo!

Grazie a voi torniamo a dare la giusta direzione alle nostre domande perché «ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c’è variazione né ombra di cambiamento».

Teneteci per mano, continueremo così a guardare stupiti il cielo che ci aspetta già qui sulla terra, attraverso le bombe e in mezzo alle rovine, nel cuore di ogni uomo.

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