Klaus Schwab, il teorico del Great Reset, si ritira da presidente esecutivo del World Economic Forum

Il fondatore del World Economic Forum Klaus Schwab lascia la carica di presidente esecutivo. Lo ha annunciato Schwab in persona oggi, con una mail inviata allo staff. La notizia è stata confermata da un portavoce del Wef.

Secondo il portavoce, Schwab passerà al ruolo di presidente del consiglio di fondazione entro il gennaio 2025, prima della prossima edizione del Forum a Davos.

Con questo passo, Schwab, ottantasei anni, prepara la sua successione al vertice dell’organizzazione da lui fondata nel 1971.

“La struttura di governance del Forum – scrive il portavoce – è destinata a cambiare in seguito a questa evoluzione”.

Schwab non ha nominato il successore, ma ha dichiarato che nell’ultimo anno il consiglio esecutivo del gruppo, “sotto la guida del presidente Børge Brende, ha assunto la piena responsabilità esecutiva”.

Inizialmente noto come European Management Forum, nel corso degli anni il Wef ha attirato a Davos un numero di partecipanti sempre più alto. All’ultima edizione hanno partecipato leader politici, amministratori delegati e oltre cinquanta capi di Stato.

Il Forum opera come un’azienda familiare, con i figli di Schwab in posizioni di alto livello e la moglie Hilde a capo della fondazione dell’organizzazione e delle cerimonie di premiazione a Davos.

Pur essendo formalmente un’organizzazione no-profit, il Wef è un’impresa economica notevole, con entrate (dati del marzo 2023) per quasi 500 milioni di dollari all’anno.

Nel suo libro Stakeholder Capitalism: A Global Economy that Works for Progress, People and Planet, Schwab sostiene che il modello sociale, economico e politico attuale è al capolinea e deve essere urgentemente superato, anzi rovesciato. Da una prospettiva locale o nazionale a una globale, in cui società e iniziativa economica non nascono dal basso, a partire da persone e comunità concrete, ma dall’alto, secondo una logica centralistica e dirigistica in cui i migliori guidano l’umanità verso il mondo ideale.

È la prospettiva del Great Reset dei sistemi economici, sociali e politici attuali, avendo come quadro di riferimento l’Agenda Onu 2030 per il cosiddetto “sviluppo sostenibile” guidato da cabine di regia composte da organismi sovranazionali, banche centrali, grandi gruppi finanziari ed economici e think tank come Davos.

Come imporre il cambiamento? In un altro suo libro, Covid 19: The Great Reset, Schwab scrive che “le narrazioni guidano il nostro comportamento”. Dunque, con narrazioni adeguate è possibile creare il consenso verso il cambiamento imposto dall’alto. Manipolazione del linguaggio, propaganda, controllo dei flussi finanziari e normative sempre più rigide sono gli strumenti da utilizzare, come si è visto nel caso della pandemia Covid e dello stato di emergenza che ha determinato.

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