Lettera / Appello per messe e rosari. Non solo di riparazione

di Alessandro Bugini

Caro Valli,

siamo nel mese di giugno e ormai da tempo, come lei ha scritto [qui], le élite globaliste se ne sono impossessate identificandolo come il mese del cosiddetto pride, con varie manifestazioni e sfilate che offendono gravemente la religione cattolica e il comune pudore. Già previsti e confermati sono i pride a Milano, Bergamo, Lecco, Mantova, Novara… Tutte città di tradizione cattolica fino a qualche tempo fa, ma che ormai hanno apostatato.

In parecchi comuni le élite hanno fatto pressioni perché i candidati sindaci, una volta eletti, si impegnino in politiche a sostegno dell’ideologia omosessualista, per cui i gay pride li avremo probabilmente ancora a lungo.

I figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce, e hanno persino creato apposite organizzazioni di volontariato con tanto di codice fiscale a cui si può devolvere il cinque per mille.

I cattolici a questo punto devono mobilitarsi: bisogna organizzare rosari e celebrare Sante Messe non solo di riparazione, ma preventive, per la conversione di queste persone e di chi le comanda. Un compito che spetta prima di tutto ai vescovi, che hanno il dovere di vigilare sul gregge.

Evitiamo di piangere sul latte versato. Occorre agire!

La ringrazio per la sua opera.

 

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