Numeri che parlano
L’Europa assediata dal terrorismo islamico. L’affermazione è ormai data per scontata. Eppure i numeri dimostrano che non l’Europa, bensì l’Asia e l’Africa stanno pagando il conto più salato in termini di vite umane perdute.
Nel mese di marzo, a fronte di trentacinque morti negli attentati di Bruxelles (cifra che purtroppo potrebbe salire, perché numerosi sono i feriti gravi), ce ne sono stati 72 a Lahore e 16 a Peshawar (Pakistan), 41 a Iskanderiyah (Iraq), cinque a Istanbul e 37 ad Ankara (Turchia), 22 a Maiduguri (Nigeria) e 16 a Grand Bassam (Costa d’Avorio).
Sempre rimanendo fuori dall’Europa, tra quelli che hanno fatto più vittime dall’inizio dell’anno ci sono stati gli attentati a Zliten, in Libia (74 morti), a Baghdad, in Iraq (20 morti), a Ouagadougou, Burkina Faso (28 morti) e a Quetta, in Pakistan (14 morti). Le vittime, in tutti questi casi, sono state in larga parte musulmane.
Secondo i dati del Global terrorism database, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2014 il maggior numero di vittime del terrorismo islamico si è avuto in paesi a maggioranza musulmana come l’Iraq, l’Afghanistan e il Pakistan. In Nigeria nello stesso periodo i morti sono stati più di 11mila.
A proposito di numeri, interessante è il quadro che emerge dal 100 People Project, che mostra come sarebbe il mondo se i suoi abitanti, anziché essere più di sette miliardi, fossero soltanto cento.
Ebbene, se la popolazione della Terra fosse composta da 100 persone, avremmo 50 donne e 50 uomini.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, 14 abitanti sarebbero americani, 11 europei, 15 africani e 60 asiatici.
E le religioni? Avremmo 33 cristiani, 21 musulmani, 14 induisti, 6 buddisti e 10 appartenenti ad altre religioni, mentre sedici sarebbero gli atei.
Veniamo alle lingue. Dodici abitanti sarebbero di lingua cinese, 6 di lingua spagnola, 5 di lingua inglese, 4 di lingua hindi, 3 di lingua araba.
Quanto ai livelli di istruzione, 86 persone saprebbero leggere e scrivere e 14 no.
Circa la ricchezza, quindici persone spenderebbero 2 dollari al giorno, 56 persone dai 2 ai 10 dollari al giorno, 13 dai 10 ai 20 dollari al giorno, 9 dai 20 ai 50 dollari al giorno, 6 persone dai 50 ai 90 dollari al giorno, mentre una sola persona spenderebbe più di 90 dollari al giorno. Inoltre, una sola persona controllerebbe il 50 per cento di tutti i soldi.
Ventuno persone sarebbero sovrappeso, 63 avrebbero un peso normale, 15 sarebbero malnutrite e una morirebbe di fame.
Ottantasette persone avrebbero a disposizione acqua pulita e 13 no. Settantasette persone avrebbero un tetto sulla testa, 13 no; 44 avrebbero internet, 56 no. 75 avrebbero un telefono, 15 no.
Sette persone avrebbero frequentato l’università, 93 no.
Eh sì, i numeri parlano.
Aldo Maria Valli