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Benedetto XVI: “Nelle reazioni al mio contributo Dio non appare affatto!”

«Nella maggior parte delle reazioni al mio contributo Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio ciò che volevo sottolineare come il punto chiave della questione». Questa la risposta di Benedetto XVI alle critiche mosse alla sua riflessione sull’emergenza abusi sessuali del clero e sulla crisi della fede.

Poche, chiarissime parole pubblicate da Herder Korrespondenz, la stessa rivista che nul numero di luglio ospitò un lungo articolo (La vera sofferenza cattolica nel 1968) di Birgit Aschmann, docente di Storia europea del XIX secolo all’Università Humboldt di Berlino, contributo che, scrive Ratzinger, «nonostante la sua unilateralità può ispirare ulteriori riflessioni, ma come risposta alla mia pubblicazione sul Clergy Paper on the Abuse Crisis (n. 4/2019, 75-81) è tuttavia insufficiente e tipico del deficit generale nella ricezione del mio testo».

Nel dettaglio, Benedetto XVI, ripreso da Angela Ambrogetti su Aci Stampa, scrive: «Mi sembra che nelle quattro pagine dell’articolo della signora Aschmann non appaia la parola Dio, che ho posto al centro della questione. Ho scritto: “Un mondo senza Dio può essere solo un mondo senza significato” (78). “La società occidentale è una società in cui Dio è assente dal pubblico e non ha altro da dire. Ed è per questo che è una società in cui la misura dell’umanità si perde sempre più” (79). Per quanto posso vedere – conclude il Papa emerito – nella maggior parte delle reazioni al mio contributo Dio non appare affatto, e perciò non viene affrontato proprio quello che volevo sottolineare come il punto chiave della questione. Il fatto che il contributo di Aschmann, proprio come la maggior parte delle reazioni di cui sono venuto a conoscenza, trascuri il passaggio centrale della mia argomentazione mi mostra la gravità di una situazione in cui la parola Dio sembra spesso emarginata nella teologia».

Ora è chiaro che la riflessione di Benedetto XVI, pur affidata a poche righe, ha enormi implicazioni, che riguardano non solo il modo in cui il Vaticano ha deciso di trattare la questione degli abusi, ma la teologia odierna e la generale, drammatica crisi della fede.

A.M.V.

 

Aldo Maria Valli:
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