Una parola al giorno / Stupore

Si può restare stupiti da ciò che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi? Forse sì. A me sta capitando, in questi giorni di forzata permanenza in casa.

Non voglio scadere nel sentimentalismo. So bene che la convivenza obbligata porta con sé tanti problemi. Penso alle famiglie dove ci sono bambini piccoli, dove ci sono anziani, malati, disabili. Penso alle tante fatiche quotidiane. Alle famiglie, dove, purtroppo, non si va d’accordo. Però non posso nemmeno nascondere che queste strane giornate mi stanno regalando qualcosa. Al di là delle inevitabili preoccupazioni, potrei definirla pace.

Oggetti, situazioni, voci, colori: un mondo che davo per scontato, e dunque non vedevo, risalta ora come una novità. Come un regalo. Ma guarda!

Anche quella che definiamo la vita “normale” può essere un’avventura. La scoperta di piccole meraviglie quotidiane può consolare. E mi porta a ringraziare.

“Tutto passerà, resterà solo lo stupore e soprattutto lo stupore per le cose quotidiane”. Se non ricordo male, lo scrisse Chesterton. Una frase che piaceva a Jorge Luis Borges.

A.M.V.

 

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