Una parola al giorno / Prossimità

“Siamo un servizio di prossimità”, dicono i farmacisti. “Siamo un presidio di prossimità”, dicono i vigili urbani. “Ripartiamo dai negozi di prossimità”, dicono i commercianti. “L’epidemia ci farà riscoprire i  progetti di prossimità”, dicono i volontari. “Dopo l’epidemia la ripartenza avverrà con un turismo di prossimità”, dicono gli albergatori.

Mentre ce ne stiamo chiusi in casa, e siamo costretti a mantenere le distanze, parliamo tanto di prossimità. Forse per farci coraggio.

Diciamo prossimità e intendiamo qualcuno che ci sta vicino nello spazio, ma anche in molti altri sensi: è anche qualcuno che si occupa di noi in modo speciale, che ci riconosce. Qualcuno per il quale non siamo solo un numero, un volto anonimo. Qualcosa che forse abbiamo perso, come il negoziante sotto casa.

Chi vincerà la partita fra distanziamento sociale e prossimità? Staremo a vedere. Intanto, se tutta questa storia ci porterà un po’ di voglia di riscoprire l’attenzione per il prossimo sarà già qualcosa.

A.M.V.

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