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Il 1° maggio non c’è stato alcun affidamento a Maria. L’atto è avvenuto il 27 aprile ed è stato registrato

Venerdì scorso, 1° maggio, all’inizio del mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, molti di noi hanno assistito in tv  all’atto di affidamento dell’Italia a Maria deciso dalla Conferenza episcopale italiana. Luogo prescelto, il santuario di Caravaggio, nella diocesi di Cremona e in provincia di Bergamo, zone particolarmente colpite dalla pandemia. Abbiamo già parlato su Duc in altum della differenza tra affidamento e consacrazione e so bene che molti lettori non sono stati contenti dell’affidamento, perché avrebbero desiderato una consacrazione. Torneremo prossimamente su questo aspetto. Qui vorrei invece occuparmi di un’altra questione. Mi risulta infatti che l’atto di affidamento sia stato trasmesso venerdì 1° maggio ma sia avvenuto in realtà lunedì 27 aprile. Non si sarebbe trattato dunque di una diretta televisiva, ma di una registrazione.

Il comunicato ufficiale della Cei diceva: “Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza episcopale italiana affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Lo farà venerdì 1° maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio”. E Avvenire, quotidiano di proprietà della Cei, titolava: “Il 1° maggio l’affidamento a Maria. Diretta su Tv 2000 e In Blu Radio”. Ma una fonte, che ovviamente non posso rivelare, mi ha fatto sapere che la sera del 1° maggio nella basilica non è avvenuto proprio niente. La basilica era buia e le telecamere interne, che solitamente mandano in onda le immagini del sacro speco in diretta, erano state disattivate per non meglio precisate “questioni tecniche”. L’atto di affidamento sarebbe avvenuto, ripeto, il 27 aprile. Sarebbe stato registrato e trasmesso il 1° maggio.

Perché?

Una persona che ha parlato con i tecnici impegnati nella registrazione televisiva riferisce che, quando ha chiesto i motivi della differita, ha ricevuto questa risposta: “È una questione di costi. La diretta costa molto di più, richiede l’uso di più strumenti e più personale. La registrazione offre poi la possibilità di rimediare nel caso ci fosse qualche problema tecnico”.

Questi i fatti, così come mi sono stati riferiti. Fatti di fronte ai quali è necessario fare qualche riflessione.

Un atto di affidamento non è una partita di calcio, uno spettacolo o un qualunque altro avvenimento di cronaca, ma è un gesto di devozione e di pietà che merita di essere svolto in assoluta trasparenza, per rispetto dell’azione stessa e del popolo che vi ricorre.

Se il 1° maggio alle ore 21 è stata mandata in ondata una “registrazione”, quello a cui il fedele ha assistito non è stata che una finzione, perché in quel momento non è stato affidato nulla a nessuno. Semplicemente, ci è stato mostrato quanto avvenuto il 27 aprile.

Dispiace constatare che è stata persa un’altra occasione per fare in modo che tutti insieme, a una sola voce e nello stesso momento, facessimo salire al Cielo la richiesta di affidare l’Italia alla protezione della Madonna.

Ora la domanda è: ma come è possibile che dei pastori abbiano escogitato tutto ciò? Non è che forse stiamo perdendo il valore oggettivo e puntuale delle azioni sacre rivolte a Dio, trasformandole in semplici racconti rivolti agli uomini? In questo senso possiamo dire che il 1° maggio i pastori non hanno affidato l’Italia a Maria, ma hanno solo raccontato/ricordato al popolo che siamo sotto la protezione materna della Madonna. Se scaviamo un po’, vediamo che in questo modo stiamo facendo nostra, magari senza accorgercene, la prospettiva protestante, per cui gli atti religiosi servono solo per “ricordarci”, per “ridestare la coscienza” di essere stati salvati, senza però che niente di oggettivo e concreto avvenga davvero fuori di noi.

Possiamo quindi concludere così: il 1° maggio quello che abbiamo visto in televisione non è stato un vero atto di affidamento, ma il racconto di un atto di affidamento; il 1° maggio l’Italia non è stata affidata a Maria, con la partecipazione orante del popolo; il 1° maggio il popolo fedele ha assistito a una rappresentazione. E questo, purtroppo, è un inganno.

Ovviamente, sarò felicissimo di ricevere eventuali comunicazioni in grado di smentire con dati di fatto ciò che mi ha rivelato la fonte.

A.M.V.

Aldo Maria Valli:
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