La provvidenza di Dio e una preghiera

Cari amici di Duc in altum, ricevo dall’Investigatore Biblico questo contributo che volentieri vi propongo. Ricordo che l’Investigatore è un sacerdote che, emarginato dal suo vescovo, vive ora in preghiera, da eremita.

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di Investigatore Biblico

Sono tantissimi i passi della Parola di Dio che ci parlano della Sua Provvidenza.

Uno di questi è spesso oggetto della mia meditazione.

Lc 12,29-31: “Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l’animo in ansia: di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il Regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta”.

Spesso viviamo con ansia le cose del mondo: è una delle vere e più problematiche patologie dei nostri giorni.

Prima di ritirarmi da eremita, ricordo di aver incontrato numerosissime persone che convivevano con ansia, depressione: un’angoscia continua.

L’uomo moderno si lascia traghettare dai crucci, dalle avversità, senza trovare una concreta via d’uscita.

Tutti incontriamo la sofferenza, ognuno secondo la propria forma: problemi finanziari, problemi con i figli, grattacapi al lavoro, malattie lunghe, tentazioni, fallimenti, soprusi, insoddisfazioni, disturbi alimentari, vizi, morte di un caro, suicidi, un amore non corrisposto, tradimenti, incapacità, fame, violenze, disoccupazione, debiti, ricatti, situazioni di ogni sorta apparentemente irrisolvibili.

La domanda che ognuno rivolge è sempre la stessa: perché Dio ha permesso questo nella mia vita? Perché proprio a me?

Prima di tutto dobbiamo essere in grado di scorgere la Croce in ogni tempesta che ci capita, in ogni situazione avversa: in ognuna di queste sofferenze c’è un piano di Dio. Siamo noi che non riusciamo a vedere: siamo ciechi.

Il piano di Dio è reale: se sapessimo guardare con i Suoi occhi, saremmo capaci di vedere anche noi.

Dio si è dimenticato di noi?

Teniamo a mente quella Parola che dice: “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri” (Lc 12,7).

Se Dio “controlla” anche la caduta dei nostri capelli, non guarderà forse anche alle situazioni più serie della nostra vita?

Il problema centrale è che il nostro scoraggiamento deriva dalla mancanza di fede nell’Amore di Dio.

In primis Dio ci ama infinitamente: Egli non permetterà che cadiamo in un baratro.

Se temi di fallire, di piombare in una cupa depressione, di ammalarti o di qualsiasi altro lato oscuro, non temere: ciò che temi non ti accadrà, perché Gesù è con te!

Sforziamoci solamente di “cercare il Regno di Dio”: il resto ci sarà dato in aggiunta.

Cosa significa, però, cercare il Regno di Dio?

Ho riflettuto molto su questo invito di Gesù: non significa solamente portare agli altri la nostra testimonianza di cristiani (evangelizzazione).

Cercare il Regno di Dio significa cercare Dio stesso.

Pregalo, chiamalo, invocalo, grida a Lui ogni giorno!

Sii come la vedova importuna che davanti al giudice iniquo ottiene giustizia per la sua insistenza! Non scoraggiarti mai, perché lo scoraggiamento è l’arma più subdola del demonio!

“Spera nel Signore” recita il Salmo 27. Si rinfranchi il tuo cuore e si riaccenda la tua speranza nel Signore.

Se sei in attesa di una svolta di vita, di una risposta, di un esito che potrebbe cambiare tutto, prega con insistenza: il Signore manifesterà la Sua Potenza davanti a te.

Non ci credete? Vi svelo un mio piccolo segreto.

Tutte le volte che chiedo al Signore una Grazia seria per la mia vita, recito questa antica preghiera, e davvero il Signore mi esaudisce sempre.

Provate per credere.

Per questo vi riporto la preghiera: sicuramente qualche lettore sarà lieto di dare la sua testimonianza. Buona preghiera!

O Dio che tutto puoi,

o Cristo, che soffristi la morte sul legno santo per tutti i nostri peccati,

ascoltaci.

Santa Croce di Gesù Cristo, abbi pietà di noi.

Santa Croce di Cristo, tu sei la mia (nostra) speranza.

Santa Croce di Gesù Cristo, allontana da me (noi) tutti i pericoli

e proteggici dalle ferite di armi e oggetti taglienti.

Santa Croce di Gesù Cristo, liberami (liberaci) dagli incidenti.

Santa Croce di Gesù Cristo, allontana da me (noi) gli spiriti maligni.

Santa Croce di Gesù Cristo, riversa su di me (noi) tutto il tuo bene.

Santa Croce di Gesù Cristo, allontana da me (noi) tutto il male.

Santa Croce di Gesù Cristo Re, ti adorerò (adoreremo) per sempre.

Santa Croce di Gesù Cristo, aiutami (aiutaci) a seguire la via della salvezza.

Gesù, conducimi (conducici) alla vita eterna.

Amen.

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Fonte: investigatorebiblico.wordpress.com

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Cari amici di Duc in altum, è disponibile il mio nuovo libro: La trave e la pagliuzza. Essere cattolici “hic et nunc” (Chorabooks).

Uno sguardo sulla situazione della Chiesa cattolica e della fede. Senza evitare gli aspetti più controversi e tenendo conto dell’orizzonte dei nostri giorni, segnato dalla vicenda del Covid. Un diario di viaggio in una realtà caratterizzata da profonde divisioni, ma con la volontà di costruire, non di distruggere. E sapendo che il processo di conversione riguarda tutti, a partire da se stessi.

Il volume prende in esame questioni disparate (dal Concilio Vaticano II al pontificato di Francesco, dalla vita spirituale in regime di lockdown alle vicende vaticane, dal great reset alle questioni bioetiche) ma con un filo conduttore: l’amore per la Chiesa e la Tradizione, unito a una denuncia chiara sia delle derive moderniste sia delle nuove forme di dispotismo che limitano o negano le libertà fondamentali.

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