Intollerabile l’attacco blasfemo contro la Sacra Famiglia. L’Ue intervenga

Francamente ignoravo chi fosse Riccardo Simonetti e che presso l’Unione europea ci fosse un “ambasciatore speciale per i diritti Lgbtqia+”. Fino a quando ho letto che il signor Simonetti si è fatto ritrarre nei panni della Vergine Maria in versione trans (immagine che ovviamente mi rifiuto di divulgare). Iniziativa che si commenta da sola e di fronte alla quale, come potete leggere nel secondo articolo che vi propongo, è stata lanciata una petizione perché l’incarico di “ambasciatore speciale per i diritti Lgbtqia+”, di per sé assurdo, sia immediatamente revocato.  

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di Marco Leardi

Nell’Europa dell’inclusione, quella dell’egualitarismo di maniera e dei diritti à la carte, gli unici totem a risultare intoccabili sono ormai quelli ideologici. Sull’altare del politicamente corretto sono stati innalzati nuovi e incontestabili idoli, mentre i tradizionali simboli cristiani sono diventati oggetto di un costante tiro al bersaglio che avviene spesso sotto l’occhio delle istituzioni. L’ultimo sfregio alla sensibilità religiosa cattolica arriva dalla Germania, dove nei giorni scorsi una rivista Lgbtqia+ ha pubblicato a tutta pagina l’immagine di una Vergine Maria in versione trans, con tanto di folta barba e di manto azzurro. A farsi rappresentare in modo così provocatorio è stato l’attivista arcobaleno Riccardo Simonetti, italiano ma tedesco d’adozione, che è anche ambasciatore speciale Lgbtqia+ dell’Unione europea. Non un nome qualunque, insomma.

Nel numero di dicembre del mensile queer berlinese Siegessäule, il blogger è apparso in copertina nei panni di Maria e con un bambinello in grembo. Sullo sfondo celeste, una luminosa stella cometa: come se la provocazione della Madonna barbuta non fosse già abbastanza esplicita. In un’altra fotografia, l’attivista per i diritti arcobaleno viene ritratto nella rappresentazione di una Sacra Famiglia gay friendly, con un san Giuseppe dalla carnagione scura avvolto in una veste rosa. Le immagini della natività alternativa e politicamente correttissima sono state rilanciate sui social anche dallo stesso Simonetti. In un post su Instagram, l’influencer ha commentato: “Se ignoriamo il fatto che Gesù non era bianco, potremmo credere che la Vergine Maria avesse la barba. Perché no?“.

Ancora più dirette le dichiarazioni che l’ambasciatore Lgbtqia+ del Parlamento europeo ha rilasciato al magazine tedesco, motivando la sua scelta di farsi ritrarre in quel modo. “Non si tratta per me di schernire le persone a causa della loro fede, ma di ricordare loro che nelle storie bibliche ci sono così tanti punti di domanda. Se Maria era vergine e ha avuto un figlio senza rapporti sessuali, allora possiamo immaginarla altrettanto bene come una persona non conforme dal punto di vista del gender. Chiunque può rivedersi in lei! Nessuno di noi hai il diritto di avere il monopolio su una determinata immagine di Dio!“, ha affermato Simonetti, di fatto ammettendo di aver strumentalizzato l’immagine sacra per lanciare un messaggio ideologico.

Evidentemente il “nuovo” Natale all’altezza degli standard europei è questo, visto che a proporlo è stato un attivista accreditato a Bruxelles. Il tutto, mentre l’Europa tentava di apporre un bavaglio (poi scongiurato) proprio alla festività del 25 dicembre e all’utilizzo del nome cristiano “Maria”. Chiaramente secondo i diktat di una comunicazione più inclusiva e rispettosa (ma non nei confronti dei credenti).

In Europa, le immagini della Sacra Famiglia Lgbtquia+ hanno provocato reazioni da parte di alcuni movimenti conservatori. L’eurodeputato Jorge Buxadé, a capo della delegazione di Vox al Parlamento europeo, ha chiesto l’immediato licenziamento di Riccardo Simonetti dal suo ruolo di “ambasciatore Lgbt” dell’Ue. Al di là di queste proteste, tuttavia, l’episodio è passato quasi sotto silenzio. Alcuni si staranno chiedendo cosa sarebbe successo se l’irriverente rappresentazione avesse riguardato la religione islamica: domanda retorica. Staremmo raccontando tutta un’altra storia.

Fonte: ilgiornale.it

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Petizione: si revochi immediatamente l’incarico all’ambasciatore Lgbtqia+ presso il Parlamento europeo

Da inizio anno, il fashion blogger italo-tedesco Riccardo Simonetti ricopre la posizione di “ambasciatore di buona volontà Lgbtqia+” presso l’Europarlamento. Si tratta di un influencer contraddistintosi per essersi fatto ritrarre in una rappresentazione blasfema della Sacra Famiglia, in cui lui dovrebbe interpretare una Vergine Maria transessuale.

Un fatto gravissimo di per sé ma, a prescindere da chi riveste l’incarico, sfugge proprio la ragion d’essere di una funzione come quella istituita dal Parlamento europeo: non si capisce, in particolare, perché debba esserci un rappresentante diplomatico per una sola categoria – che per di più va a discriminare altre categorie, come i cristiani.

Firma questa petizione, compilando il modulo, per chiedere al presidente dell’Europarlamento David Sassoli di rimuovere dall’incarico Riccardo Simonetti, di eliminare il ruolo di ambasciatore Lgbtqia+ presso l’istituzione da lui presieduta e di porgere pubbliche scuse ai milioni di fedeli offesi da Simonetti.

Ecco il messaggio che invieremo al presidente del Parlamento europeo David Sassoli

Nel febbraio del 2021 è stato creato l’incarico di “ambasciatore di buona volontà Lgbtqia+” presso il Parlamento europeo. Si tratta di un ruolo-immagine attualmente ricoperto dal fashion-blogger italo-tedesco Riccardo Simonetti che, di recente, ha pensato male di inscenare una rappresentazione blasfema della Sacra Famiglia in chiave arcobaleno, in cui lui stesso si è fatto ritrarre come una Vergine Maria barbuta.

Un fatto gravissimo, soprattutto perché avvenuto sotto l’egida delle istituzioni Ue che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini comunitari, e non solo istanze partigiane oltreché offensive. A monte, comunque, non si riesce proprio a capire la necessità di costituire un simile ufficio.

Istituire una “rappresentanza diplomatica” per una sola categoria, infatti, appare discriminatorio nei confronti di tutte le altre categorie. E il fatto che si lusinghi quella “intolleranza dei tolleranti” che colpisce soprattutto i cristiani serve solamente ad aggravare una situazione che sarebbe assurda in ogni caso.

Chiediamo pertanto al presidente del Parlamento europeo David Sassoli di revocare a Riccardo Simonetti l’incarico di ambasciatore Lgbtqia+ presso l’assemblea comunitaria, di rimuovere il suddetto ruolo e di porgere pubbliche scuse per averlo affidato a un personaggio macchiatosi di una così insopportabile blasfemia.

Si può scaricare qui il modulo cartaceo per la raccolta manuale delle firme

 

 

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