“Via col vento in Vaticano” e quelle domande sulla massoneria

di Francesco Lamendola

La pubblicazione del libro Via col vento in Vaticano, nel 1999, dalle Edizioni Kaos, redatto da un gruppo di personaggi, verosimilmente ecclesiastici, che si firmavano collettivamente I Millenari, ha scatenato, a suo tempo, un vero e proprio vespaio nei piani alti della Chiesa cattolica, oltre che nel mondo dell’informazione pubblica. Ma è stata, come poi si è visto, una tempesta in un bicchier d’acqua: in pratica, la strategia adottata dai vertici della Chiesa, con la connivenza e la complicità di tutti i grandi organi di stampa e delle televisioni pubbliche e private (a conferma che non c’è una reale concorrenza fra loro, poiché appartengono agli stessi proprietari e prendono ordini dalle medesime centrali di potere occulto: esattamente come si vede in questi ultimi mesi) è stata quella di oppure il muro di gomma del silenzio alle terribili rivelazioni contenute in quel libro, e aspettare che l’opinione pubblica, sopraffatta e frastornata da  nuove notizie provenienti da cento altre direzioni, si scordasse dello scandalo con la stessa velocità con cui ne era stata investita. Una strategia che ha sempre funzionato, perché, nel mondo della cosiddetta informazione, la regola è  che la mente del pubblico deve essere sempre “occupata” da una successione tumultuosa di notizie, vere o false, obiettive o ingigantite, ed eventualmente minimizzate, senza potersi mai formare un’idea chiara e complessiva della situazione, proprio perché sempre impegnata a “digerire” nuovi materiali continuamente incalzanti, nei quali verità e menzogna sono sapientemente dosate in maniera tale da non riuscire più a distinguerle e da perdere il gusto stesso per la verità e il disprezzo innato per la menzogna. È la strategia adottata oggi nei confronti di monsignor Carlo Maria Viganò: ignorarlo completamente, in un primo tempo; poi, sottoporlo al fuoco di fila delle critiche e delle denigrazioni, spesso sotto la forma del “fuoco amico”, ossia dei subdoli attacchi lanciati da quelli stessi che, fino a ieri, sembravano condividerne gli obiettivi e l’esigenza di pulizia morale; infine di nuovo il silenzio, perché il potere globalista si è subito accorto di aver commesso un errore nel parlare di lui, sia pure per denigrarlo e ridicolizzarlo, in quanto dei veri nemici esso non deve parlare mai, per alcuna ragione. È il modo più sicuro per lasciar decantare l’effetto che le loro parole e le loro azioni può esercitare sulle masse: dal momento che, per queste ultime, esiste davvero solo ciò di cui parlano i giornali e le televisioni; mentre ciò di cui non parlano, in pratica è come se non esistesse, fosse pure un autotreno lanciato a velocità folle che vi sta investendo sull’autostrada, arrivando nella direzione di marcia vietata.

Monsignor Marinelli non era l’autore, ma uno degli autori del libro-rivelazione, come ammise lui stesso nel corso di alcune interviste, definendosi semplicemente “un portavoce” del gruppo. Era venuto a conoscenza di una serie di scandali in Vaticano legati sia alla pratica diffusa dell’omosessualità, sia al carrierismo e all’affarismo di molti alti personaggi della Curia romana, sia, infine, alla pratica di riti occultistici legati alla massoneria e perfino di messe nere, espressione diretta del satanismo; e ne era rimasto scioccato. A lungo si era chiesti quale fosse il suo dovere, se parlare o tacere, comunque per amore della Chiesa; si era anche consigliato con il noto esorcista don Gabriele Amorth, il quale lo aveva incoraggiato nella seconda direzione. E così era nato il libro Via col vento in Vaticano, originato, checché se ne dica, non da intenti speculativi, ma, tutto al contrario, dal sincero desiderio di veder porre un freno e un rimedio a una deriva morale che da anni procedeva senza ostacoli nelle alte sfere della Chiesa. Speranza che andò frustrata: il libro venne prontamente fatto sparire dalle librerie, perché tutte le centomila copie vendute, o gran parte di esse, furono acquistate dal Vaticano, che provvide a eliminarle; e la stampa se ne occupò pochissimo, sicché la risonanza fu modesta, se non proprio nulla. Il grosso dell’opinione pubblica non ne venne a conoscenza; non si accese alcun dibattito; le carriere scandalose dei prelati in odore di perversione, di affarismo e di massoneria, non subirono sostanziali intralci, tutt’al più alcune promozioni vennero congelate, a titolo prudenziale. Ma insomma il coperchio della pentola nauseabonda non venne alzato, e nessuno si rimboccò le maniche per purificare i miasmi che stavamo appestando l’atmosfera della Sposa di Cristo.

Chi doveva rispondere a domande scomode non rispose; e chi aveva ragione di grattarsi la rogna, come direbbe il padre Dante, si vide risparmiata una simile, pubblica umiliazione. Una grande occasione di riflessione e di ripensamento andò sprecata; e il malcostume ormai consolidato, tollerato o forse anche accettato da Paolo VI e poi da Giovani Paolo II, al quale importava più condurre in porto le sue trame anticomuniste dirette contro l’Unione Sovietica che accertarsi della provenienza del denaro a ciò destinato (denaro anticipato da finanzieri massoni e mafiosi come Calvi, Sindona e Ortolani), proseguì come prima e peggio di prima. Ormai si era consolidata una vera e propria cupola massonica all’interno del Vaticano (c’è chi parla di quattro diverse logge che spadroneggiano e si fanno addirittura concorrenza), dentro la quale, scandalo nello scandalo, fioriva e fiorisce tuttora, si fa per dire, una vera e propria lobby gay, cementata e rafforzata dalla trista solidarietà di tipo omertoso che lega, i suoi membri, accomunati dallo stesso vizio e ben decisi a continuare a praticarlo impunemente, anche nelle forme più sfacciate, ma a non lasciar trapelare  nulla all’esterno, a costo di passare sopra dei cadaveri, e non solo in senso figurato (quelli di Albino Luciani, di Emanuela Orlandi e dei gendarmi vaticani Estermann e Tornay, per esempio).

Contro monsignor Marinelli, che erra stato capo ufficio della Congregazione per le Chiese orientali, e dunque aveva conosciuto bene, e dall’interno, la “cupola” di potere della Curia, era stato aperto un procedimento penale, con l’accusa di diffamazione e divulgazione di segreti di Stato, ma l’imputato aveva deciso di non presentarsi alle udienze presso il palazzo della Cancelleria vaticana. Poco dopo era morto, verso la fine di ottobre del 2000, prima che il processo giungesse a una condanna formale e ad appena un anno dalla pubblicazione del libro “incriminato”: una morte alquanto opportuna, che consentiva al Vaticano, per l’ennesima volta, di nascondere la sporcizia sotto il tappeto e andare avanti come se nulla fosse accaduto, sordo e insensibile a qualsiasi richiamo o ammonimento di tipo morale. Ad ogni modo, l’aspetto più scandaloso, e più inquietante, delle rivelazioni contenute nel libro era quello di cui si parlò di meno, vale a dire la massiccia e capillare infiltrazione delle logge massoniche all’interno della Chiesa e specialmente nella Curia romana. E anche in questo caso non è stato certo un caso se i pochi articoli apparsi sulla stampa in relazione ai Millenari abbiano sorvolato, o trattato solo di sfuggita, tale argomento: di fatto, se anche solo una parte delle rivelazioni in esso contenute erano vere (e questa era anche l’opinione di padre Amorth: non tutto era vero, ma la gran parte sì), ciò avrebbe reso indispensabile una profonda riflessione sulla direzione che la Chiesa post-conciliare aveva preso, nel senso di accorciare le distanze dall’ordine massonico e da gettare un ponte, più che sospetto, nei confronti di esso (ponte che sarebbe culminato nel Cari fratelli massoni del cardinale Gianfranco Ravasi, apparso su Il Sole 24 Ore nel febbraio 2016. Sarebbe stato necessario riflettere su tutta una serie di “aperture”, o di politiche dello struzzo, a cominciare dalle leggi sul divorzio e sull’aborto, che certo erano state promosse dalle logge, ma che non si conciliavano per nulla con il vero Magistero della Chiesa, e non si conciliano neppure oggi, a dispetto di quel che possono dire tutti i cardinali della Curia e tutti i teologi modernisti che oggi impazzano con la più grande disinvoltura, sostenuti da un pontificato scellerato che, da otto anni a questa parte, parla solo di abbattere muri e gettare ponti, come fosse pervaso da uno spirito forsennato di auto-distruzione.

Poco dopo l’uscita del libro Via col vento in Vaticano, ad occuparsene fu il giornalista Luigi Baldo, che all’epoca collaborava con la rivista Terzo Millennio di Giorgio Bongiovanni, e che volle pubblicare una sua intervista a monsignor Marinelli. Il lettore si dimentichi, o metta fra parentesi, la figura più che dubbia di Bongiovanni, e non si faccia bloccare da un sia pur legittimo preconcetto nei suoi confronti; ma tenga presente che, a volte, la verità traspare anche là dove meno ci si aspetterebbe di trovarla, proprio perché, quando vigono il più vieto conformismo e il controllo sistematico dell’informazione, succede che qualche sprazzo di verità appare proprio sui giornali o sulle reti televisive che, se pur discutibili per tanti aspetti, nondimeno, in quel determinato momento, e magari per delle ragioni tutte loro, sono decisi a mettere i bastoni fra le ruote al sistema consolidato del consenso totalitario, perciò offrono un qualche spazio di vera informazione laddove tutti gli altri sono stati chiusi o debitamente addomesticati.

Ed ecco la parte dell’intervista che riguarda il tema della massoneria all’interno della Chiesa (da: Lorenzo Baldo, Intervista a Monsignor Marinelli, su Terzo Millennio, S. Elpidio a Mare (AP), n. 3 del sett. 1999, pp. 74-75):

Arriviamo al problema della Massoneria…

Padre Pio, quattro anni prima della profezia di Fatima, scrisse al suo padre spirituale riguardo ad una rivelazione che gli aveva fatto il Signore e cioè che vedeva molti ecclesiastici, molti prelati iscritti alla massoneria.

E allora cosa si dovrebbe fare per espellere la Massoneria dalla Chiesa?

Come lei sa, la Massoneria continua ad essere una setta segreta che rivela i primi due o tre gradi, nessuno sa con certezza gli altri gradi superiori, nessuno li conosce. Io penso che per espellere la Massoneria, il radicamento della Massoneria all’interno della Chiesa, bisogna far studiare ai seminaristi e agli studenti delle università cattoliche pontificie una materia sulla Massoneria. Finora i seminaristi erano istruiti su tutte le questioni dello scibile umano, senza sapere una parola su come la Massoneria riesca ad infiltrarsi nella Chiesa… Non lo sa nessuno, eppure un seminarista che domani diventerà sacerdote può incontrarsi con un qualsiasi massone della sua parrocchia, senza sapere come comportarsi. È evidente che nessuno vuole combattere qualcosa senza conoscerla prima. Se la Massoneria all’interno della Chiesa deve essere combattuta, bisogna conoscerla prima e per conoscerla bisogna studiarla. La Massoneria ci tiene, allo stesso modo del diavolo, a far credere che non esiste. In tutti gli articoli apparsi nei quotidiani sul libro dei Millenari si accenna appena alla Massoneria, una o al massimo due domande, quando invece è proprio questa la “piaga purulenta”…

Qual è la prassi per l’ingresso nella Massoneria?

Nei libri è scritto chiaramente. Nella Massoneria non si entra per “domanda”, bensì per “invito”; al limite ci si può far vedere da chi di dovere, come una persona valida, intelligente, tuttalpiù. Ma è il Consiglio Superiore della Massoneria che giudica l’idoneità o meno ad un “nuovo ingresso” e quando il responso è positivo si è “invitati a entrare nell’Ordine Massonico”. “Loro” studiano prima i personaggi da inserire e quando tutti sono concordi, con votazione segreta, si procede all’invito di quella persona… per fare “entrare” un chierico gli fanno determinate promesse che poi in effetti vengono mantenute, come ad esempio quella di diventare vescovo, nunzio, segretario di cardinale, ecc., poi ad un certo punto gli si ricorda il motivo per cui ha avuto questo tipo di “facilitazione” e se non intende proseguire vengono interrotte tutte le trattative… e visto che “loro” abbondano persone “carrieriste”, avide di successo, è molto difficile che qualcuno faccia marcia indietro, visto che ormai è entrato in un “gioco” troppo grande… Nel secolo scorso ci sono stati molti sacerdoti che, al termine della loro vita, si sono dissociati dalla Massoneria convertendosi, ma adesso no. Ora si tende a fare un’altra cosa, opposta, prendiamo l’esempio del gesuita padre Caprileed altri, i quali hanno detto che la Massoneria non è proprio contro Dio e contro la Chiesa e che si può benissimo essere cattolici e massoni nello stesso tempo. Visto che adesso non c’è più la “scomunica”, il cattolico-massone può andare a fare la comunione e avvicinarsi agli alti sacramenti…Ecco il raggiro! Mentre prima si veniva scomunicati, ora il raggiro avviene senza problemi… e lei ricorda quello che ha detto Paolo VI: il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio… ha la chiave per comprendere. Quale “fumo” più tenebroso, opprimente se non quello della Massoneria? Qui si parla di fumo spirituale. E se prendiamo atto che è lo stesso pontefice di allora a fare tali affermazioni la questione aumenta di importanza. Un mese fa è uscita la notizia, che a Londra l’Ordine Massonico ha istituito una cattedra in facoltà proprio sulla Massoneria, allora mi chiedo, se “loro” lo fanno perché non possiamo farlo anche noi, dicendo la verità su come sono nati e cosa fanno? Quando un professore deve insegnare una materia, ovviamente deve studiarla prima, documentarsi, in questo modo si addentrerebbe nel fondo più totale della Massoneria scoprendo nuovi risvolti. Tutto questo è molto preoccupante… Mentre noi siamo ancora in ansia per come si aprirà il nuovo millennio, tralasciamo questo “tassello” che sta letteralmente inondando l’umanità e la Chiesa.

Quant’altro ancora non si conosce di questo legame con la Massoneria?

Le cose che non si sanno sono il 95%… Riguardo a questa faccenda ho letto un libro di cinquecento pagine ed è qualcosa da far accapponare la pelle… l’Onu è una conclusione del proposito della Massoneria del 1717, la Nato è una conclusione di quanto si era proclamato, lo stesso dollaro porta esposta la piramide, che è lo stemma della Massoneria e tante altre cose… come ad esempio per l’Unesco e le organizzazioni che vogliono eliminare la potenza degli Stati e “regionalizzarli”, come è accaduto nei Balcani, lo vogliono regionalizzare per dominarli meglio. È ora d’incamminarci verso un governo universale, un governo mondiale nel quale ci siano le religioni più importanti, dove venga accettato che “l’architetto universale”è quest’essere supremo che può essere chiamato Cristo, Allah, Jahvè. L’importante è arrivare al governo globale del mondo…

I legami tra Chiesa e speculazione economica…

Basta ricordarsi degli scandali dello Ior legato alla Massoneria, trasmessi anche in televisione davanti a milioni di telespettatori.

Come è possibile lo scandalo dei preti pedofili, o dell’omosessualità ecclesiastica legata al “carrierismo”?

Non mi do una ragione, mi ha molto impressionato il perdono del Papa alle vittime di questi abusi sessuali. Nel libro la questione viene appena sollevata, ma resta indubbiamente una piaga terribile. Il fatto di usare l’omosessualità come forma di carrierismo è stata una pratica fra le più frequenti e nel libro vi sono chiari esempi.

Per quanto riguarda infiltrazioni mafiose all’interno del Vaticano?

Non ne sono a conoscenza.

Per quali motivi anche all’interno della Chiesa c’è stata una vera e propria persecuzione nei confronti di Padre Pio?

Padre Pio è sempre stato un “bersaglio”, come disse Simeone al Signore, un punto di riferimento e di contestazione… anche dall’interno…

Che dire delle parole di monsignor Marinelli? Come giudicarle, alla luce di tutto quel che è accaduto negli ultimi ventidue anni, e che egli non avrebbe potuto immaginare, come probabilmente quasi nessuno di noi? Ancora una volta, appare chiaro che la politica di aprire a tutti e di dialogare con tutti, inaugurata dal sedicente “papa buono” con il Concilio Vaticano II, ha prodotto, e continua a produrre, frutti a dir poco disastrosi.  Da allora è stato detto, e fatto credere ai fedeli, che la Chiesa non ha più nemici, e quindi, implicitamente o esplicitamente, che essa deve disarmare, deve abbassare la guardia e porsi in atteggiamento di comprensione, di apprezzamento e di dialogo anche con quelle parti della società che l’hanno sempre avversata e strenuamente combattuta. Al cuore di esse c’è la massoneria il cui vertice, checché venga detto agli affiliati di basso grado, è la distruzione del cattolicesimo e la cancellazione dell’opera redentrice di Cristo, per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale, dominato da alcuni uomini potenti che vogliono farsi adorare come dei, o quasi. E già ora sono giunti a buon punto del loro programma: per intanto, infatti, sono riusciti, per il secondo Natale di seguito, a far passare l’idea che l’uomo non è salvato dall’Incarnazione di Cristo, bensì dall’inoculazione del “sacro” vaccino (che poi non è affatto un vaccino, ma un siero genico sperimentale). Il loro programma di massima, dunque, è già arrivato molto avanti sulla via della realizzazione. Manca ancora poco, e poi getteranno del tutto la maschera: e si mostreranno per ciò che sono e sono sempre stati: nemici giurati di Cristo e del suo santo Nome, e dunque satanici e implacabili nemici del bene, del vero e del bello.

Fonte: accademianuovaitalia.it 

 

 

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