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Cina. Il conduttore tv è virtuale. Un altro passo verso il controllo della popolazione

“Buongiorno a tutti, sono il conduttore delle news sul National Business Daily. Sono il gemello virtuale del giornalista originale. E sono stato attivo, senza che voi lo notaste, per settanta giorni”.

Così un giornalista non umano, ma creato dall’intelligenza artificiale, si è rivelato ai telespettatori il 20 dicembre 2021, dopo millesettecento ore di trasmissione in diretta.

Lo stesso giorno, il mass media statale cinese National Business Daily (NBD) e la società di intelligenza artificiale Xiaoice hanno annunciato congiuntamente il lancio ufficiale dei loro programmi televisivi di informazione gestiti interamente dall’intelligenza artificiale.

Il programma televisivo si chiama AI Business Daily e trasmetterà notizie finanziarie ventiquattr’ore al giorno, sette giorni alla settimana, con due conduttori, di nome N Xiaohei e N Xiaobai, che sono repliche virtuali di due giornalisti in carne e ossa, un uomo e una donna.

Per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, Xiaoice Framework utilizza i dati raccolti dalle due persone nella vita reale, mentre la tecnologia Xiaoice Neural Rendering (XNR) si occupa del miglioramento di movimenti ed espressioni facciali, per far sì che sia sempre meno facile cogliere la differenza tra persona reale e copia virtuale.

L’amministratore delegato di Xiaoice ha spiegato che sono già moltissimi i prototipi di conduttori a intelligenza artificiale, con caratteristiche fisiche ed etniche diverse, in modo da poter essere introdotti su mercati differenti.

Immaginate un mondo in cui la comunicazione sia affidata a intelligenze artificiali personalizzate. Il problema riguarda i contenuti, evidentemente decisi dall’alto. Ecco perché queste ricerche sono considerate una priorità strategica dal Partito comunista cinese, che intende sfruttarle commercialmente ma, prima ancora, politicamente. Risale al 2017 il Piano di sviluppo dell’intelligenza artificiale di nuova generazione elaborato dal Consiglio di Stato cinese, nel quale si sottolinea l’importanza dell’intelligenza artificiale nell’aiutare il governo a controllare la società.

“La tecnologia di intelligenza artificiale – si legge nel piano –  può percepire e prevedere con precisione le principali tendenze della società. Può cogliere il pensiero delle persone e i cambiamenti psicologici e decidere in modo proattivo le risposte. Questa tecnologia migliorerà significativamente le capacità a livello di governance sociale ed è insostituibile per mantenere efficacemente la stabilità sociale”.

Nel 2014 il Partito comunista cinese ha lanciato il Sistema di credito sociale, monitoraggio su larga scala collegato a  un meccanismo di premi e ammende a seconda dei comportamenti assunti. Contemporaneamente il Partito ha adottato il riconoscimento facciale e la tecnologia di analisi dei big data allo scopo di controllare la popolazione.

Già da due anni il sistema è stato integrato in quasi tutti i settori dei servizi pubblici, inclusi occupazione, istruzione, servizi di prestito e acquisto di biglietti di viaggio. Un metodo di controllo ulteriormente sviluppato sotto forma di codici sanitari durante la pandemia Covid.

Fonte: theepochtimes.com

 

Aldo Maria Valli:
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