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E il tranquillo Canada si scopre diviso

Il Freedom Convoy, il convoglio dei camionisti canadesi contro le restrizioni anti Covid imposte dal governo Trudeau, ha raccolto un successo difficilmente prevedibile. Migliaia e migliaia i bisonti della strada incolonnati lungo le principali arterie, in direzione della capitale Ottawa. Chilometri e chilometri per dire no alle misure anti Covid, a partire dall’obbligo di quarantena per i camionisti non vaccinati che rientrano in Canada dagli Usa.

I camionisti si sono fatti interpreti di settori di una società stanca e sfibrata. Di qui il sostegno che hanno ricevuto dalla popolazione, che in molti casi si è riversata lungo le strade con cartelli di saluto e incoraggiamento.

A fronte di tutto ciò, Trudeau ha definito però i manifestanti “una piccola minoranza marginale” e si è comunque trasferito con la famiglia in un luogo segreto.

La quota di canadesi vaccinati è del 77 per cento, mentre, secondo la Canadian Trucking Alliance / Alliance canadienne du camionnage (federazione di associazioni dell’autotrasporto), la percentuale sale al 90 per cento fra i camionisti. Sempre secondo l’associazione, alla protesta di Ottawa stanno partecipando molte persone che nulla hanno a che fare con il mondo dell’autotrasporto.

Certo è che nel tranquillo Canada c’è un disagio crescente e Trudeau, rifiutando il confronto diretto con i manifestanti, sembra esacerbare gli animi. Secondo Trudeau i canadesi sono rimasti “scioccati e francamente disgustati dalle azioni di alcuni manifestanti che hanno portato cartelli con svastiche, bandiere confederate e altri simboli di odio”. Di qui il messaggio rivolto al leader conservatore Erin O’Toole, accusato di soffiare sul fuoco: “Dovrà riflettere molto attentamente su come sta supportando queste persone che non rappresentano i camionisti, per non parlare della stragrande maggioranza dei canadesi”.

Erin O’Toole, che ha ammesso che alcuni manifestanti si sono lasciati andare a “una manciata di incidenti inaccettabili”, replica che Trudeau con la sua politica ha provocato divisione nel paese: “Come ha fatto il Canada, un paese che ha sempre apprezzato il dialogo, la discussione e la moderazione, a finire così, con questa rabbia e questo rancore che dominano la nostra politica?”. Secondo O’Toole, Trudeau può dire di aver vinto, ma a quale prezzo?

Intanto i sondaggi suggeriscono che è in corso un cambiamento su come i canadesi vedono le restrizioni contro il Covid. Secondo un rilevamento on line condotto lunedì su un campione della popolazione, il 54% dei canadesi afferma che è ora di rimuovere le restrizioni, con un aumento di quindici punti percentuali rispetto a un mese fa. Secondo il sondaggio, tra coloro che hanno votato conservatore alle ultime elezioni l’81% ritiene che è tempo che le restrizioni vengano revocate, mentre solo il 34% dei liberali la pensa allo stesso modo.

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Foto Reuters da bbc.com

 

Aldo Maria Valli:
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