Caso Rupnik / I processi sono due. Confermata la scomunica

messainlatino.it

Il caso Rupnik continua a tenere banco sui media internazionali (quiqui e qui).

Nelle ultime ore sono state rilasciate importanti dichiarazioni da diversi esponenti dei gesuiti tra cui il preposito generale padre Sosa (qui) che, evidentemente, inter alia, potrebbe dire il falso quando afferma che padre Rupnik rispetta le “misure cautelari” che gli sono state imposte (qui).

A questo punto è necessario fare un po’ di chiarezza, anche cronologica, sugli eventi denunciati. Dal momento che qualcosa non torna tra le denunce di fatti prescritti e le misure cautelari imposte, torniamo a fare altre domande oltre a quelle (qui) a chi di competenza, avendo noi notizie ulteriori da altissima fonte:

1) Se, come risulta a messainlatino.it, iniziando nel 2019 e concludendosi 2020, ci fu un processo canonico per il reato di assoluzione del complice (Can. 977), condotto dal padre Francisco Javier Canseco S.M. e da altri due inquirenti non gesuiti, quale fu la risultanza canonica di questo processo?

2) In seguito a ciò che decisione prese l’allora Congregazione per la dottrina della fede? Ribadiamo che a noi risulta la scomunica latae sententiae. Che fine ha fatto e perché è stata bloccata?

3) Se, come sappiamo, l’accertamento del reato di assoluzione del complice prevede la scomunica latae sententiae, le misure inflitte a padre Rupnik, dunque, non furono, secondo le fonti di messainlatino.it, cautelari ma parte del dispositivo di condanna. Perché la Compagnia di Gesù continua a omettere e negare questa circostanza?

4) Da chi e quando fu rimessa la sola scomunica di cui al punto 3, dato che il reato è di esclusiva competenza del Dicastero per la dottrina della fede?

Il processo per “assoluzione del complice” (punti 1-4) non riguardava suore slovene ma una “consacrata” italiana (una novizia) e non era prescritto, come invece lo erano i fatti su cui indagò monsignor Daniele Libanori nel 2021 (le molestie).

Quindi, in sintesi, ci furono due procedimenti: A) uno riguardante l’assoluzione del complice (una donna consacrata maggiorenne) tenutosi dal 2019 al 2020 e B) uno tenutosi dal 2021 al 2022 riguardante gli abusi sulle suore slovene e dichiarato prescritto.

5) Con riferimento al secondo procedimento ci si chiede: perché la Santa Sede non derogò alla prescrizione come previsto dal vademecum della Congregazione per la dottrina della fede (qui il punto 7 del vademecum).

6) Chi decise – e con quale provvedimento –  la prescrizione?

Vorremmo che, per il bene di Santa Romana Chiesa e dei fedeli, le autorità dessero una risposta chiara a questi interrogativi e facessero cadere la coltre di nebbia che avvolge questo caso e che, in primis, produce una grande sofferenza tra le vittime di questi raccapriccianti abusi ma anche suscita grande scandalo tra tutti i fedeli e mina l’autorevolezza della Chiesa.

Luigi

Fonte: messainlatino.it

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