Comunione / Altre segnalazioni di abusi

Cari amici di Duc in altum, arrivano senza sosta le segnalazioni di abusi commessi nelle chiese contro i fedeli che desiderano, com’è loro diritto, ricevere la Comunione in bocca e non sulle mani. Ricordo che le segnalazioni vanno indirizzate qui: blogducinaltum@gmail.com

Vi chiedo per favore di indicare la data, il nome della chiesa e la diocesi in cui il vostro diritto è stato negato. Inoltre vi chiedo di precisare se intendete firmare la segnalazione oppure no. Grazie.

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Caro Aldo Maria Valli,

vorrei intervenire per quanto riguarda il dibattito sulla Comunione nella mano. Anche a me, infatti, per due volte, in due diverse parrocchie, è stato impedito di ricevere il Corpo di Cristo in bocca. In entrambe le occasioni ho evitato di fare discussioni e ho accettato di ricevere la particola sulla mano, ma ho sofferto e mi sono sentito vittima di un sopruso che mi tocca nel profondo.

Ora ritengo che se mi dovesse ricapitare non mi comunicherei, tornerei al mio posto in silenzio e farei la Comunione spirituale. Credo che un atteggiamento simile non lascerebbe indifferente il sacerdote o il ministro straordinario, in quanto sarebbero loro i responsabili della mia mancata Comunione.

Simone M.

Diocesi di Verona

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Caro Valli,

lunedì 23 gennaio 2023, in una parrocchia della diocesi di Bologna, alla Santa Messa il parroco si è rifiutato di darmi la Comunione in bocca.

Mi ha intimato: “Solo sulle mani!”. Ho risposto: “Allora niente”, sono tornata al mio posto e ho fatto la Comunione spirituale.

Quel sacerdote sarà d’ora in poi nelle mie preghiere.

S.N.

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Caro Valli,

ho letto sul suo blog Duc in altum numerose lamentele relative ad abusi perpetuati a poveri fedeli che chiedono di ricevere la Comunione sulla lingua ma viene loro negata, a volte in malo modo.

Anch’io sono passato attraverso questa esperienza, e alla fine ho ottenuto di poter ricevere la particola sulla lingua, ma a prezzo di un antipatico e inquietante predicozzo.

Le racconto. Inizio di settembre 2022, una parrocchia della diocesi di Milano, vicino a Monza. Mi metto in fila per la comunione e, arrivato il mio turno, chiedo la particola sulla lingua. Il prete rifiuta e mi fa segno: sulle mani. Io dico di no, lui si innervosisce e mi ordina in modo stizzito di mettermi da parte e di aspettare. Una volta terminato di consegnare le ostie agli altri fedeli, risale all’altare, si igienizza vistosamente le mani, torna da me, mi dà la Comunione sulla lingua ma, con volto scuro e minaccioso, mi dice che mi vuole parlare.

Finita la Messa, sul sagrato, il prete (in bermuda e t-shirt) mi chiede per quali motivi preferisco la Comunione sulla lingua e mi spiega che non ci sono ragioni valide per riceverla così, né storiche né teologiche. Non solo. Aggiunge che lui da anni insegna a riceverla unicamente sulle mani e dice che la riprova che ha ragione sta nel fatto che pochissimi fedeli, sempre di meno, chiedono di averla sulla lingua.

Io sono un tipo emotivo, per cui lì per lì non riesco a ribattere come vorrei. In preda a un forte turbamento, dico solo che per me ricevere la Comunione sulla lingua significa devozione verso Nostro Signore, un atteggiamento al quale mi sento spinto dalla mia sensibilità religiosa. Mi aspetto una replica, ma lui non aggiunge altro e ci lasciamo così.

Morale. Il momento della Santa Comunione dovrebbe essere vissuto da ogni fedele col dovuto raccoglimento, la dovuta pace nel cuore e sguardo rivolto solo al Signore che si dona. Invece oggi a causa del loro protagonismo alcuni pastori anziché rendere sacro questo momento lo rovinano, così che per i fedeli la Comunione diventa motivo di ansia e nervosismo.

Con stima e gratitudine

Daniel

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Le precedenti segnalazioni potete leggerle qui, quiqui

 

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