Professor Seifert: la Chiesa cattolica “in molti Paesi corre il terribile pericolo di un collasso completo” se cardinali e vescovi non interverranno

di Edward Pentin

Secondo il filosofo cattolico Josef Seifert la Chiesa cattolica “in molti Paesi corre il terribile pericolo di un collasso completo”, a meno che i cardinali non denuncino la “crisi tremenda” all’interno della Chiesa stessa, una crisi che a giudizio dello studioso è forse la più grave che essa abbia mai affrontato.

Nei commenti successivi alla pubblicazione di una lettera aperta scritta il 30 aprile, con la quale invita tutti i cardinali, i vescovi e i leader della Chiesa a difendere la verità dell’insegnamento cattolico di fronte al relativismo imperante e all’etica della situazione, Seifert osserva ciò che descrive come un “silenzio spaventoso” da parte dei porporati su questa crisi senza precedenti che coinvolge l’intera Chiesa, “dai vertici in giù”.

Lo stimato professore austriaco (che nel 2017, come contrappeso all’un tempo rispettata Pontificia accademia per la vita ora guidata dall’arcivescovo Vincenzo Paglia ha fondato l’Accademia Giovanni Paolo II per la vita umana e la famiglia), spiega che a spingerlo a prendere carta e penna è stato il suo amore per la verità e per la Chiesa, nonché il fatto che aspetti chiave dell’insegnamento di papa Francesco sono contrari a ciò che ha insegnato papa Giovanni Paolo II.

Seifert ricorda che nell’enciclica del 1993 sull’insegnamento morale della Chiesa, la Veritatis splendor, Giovanni Paolo II “chiarì magnificamente” la verità del riconoscimento degli “atti sbagliati non negoziabili”, difendendola dalle posizioni etiche relativiste che “cercano scappatoie ovunque” nel tentativo di giustificare “adulterio, sodomia, contraccezione, idolatria, apostasia, negazione del purgatorio, dell’inferno e del giudizio universale”.

Mettendo in collegamento questa linea relativista con le critiche rivolte all’enciclica Humanae Vitae di papa Paolo VI del 1968 (che sottolineava come l’uso della contraccezione artificiale sia intrinsecamente malvagio), il professor Seifert sottolinea che l’insegnamento della Chiesa sull’argomento ha radici profonde: “La pillola anticoncezionale e altre tecniche, già descritte nell’Antico Testamento come gravemente disordinate, sono intrinsecamente malvagie”. Anche gli anglicani, sottolinea, si dichiararono contro la contraccezione artificiale, ma in seguito andarono contro il loro precedente insegnamento alla Conferenza di Lambeth del 1930, quando diventarono la prima comunione ecclesiale a permettere la contraccezione.

Di conseguenza, spiega Seifert, “furono fatte enormi pressioni” su papa Paolo VI affinché adottasse lo stesso cambiamento, ma “lo Spirito Santo lo impedì” e l’Humanae Vitae fu scritta per sostenere l’insegnamento perenne della Chiesa. Inoltre, “nuovi studi dimostrano” che Karol Wojtyła, futuro Giovanni Paolo II, “influenzò profondamente” quell’enciclica che i cattolici praticanti fedeli al Magistero hanno a lungo considerato profetica. Veritatis splendor infatti fu scritta proprio per contrastare il dissenso contro Humanae Vitae.

Il professor Seifert, docente senior di metafisica ed epistemologia presso la Ludwig Maximilians Universität di Monaco, sostiene che tale dissenso è riemerso in seguito alla pubblicazione, nel 2016, dell’esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco, quando lo stesso Francesco “ha iniziato a mettere in dubbio, o addirittura a negare, i contenuti essenziali della Sacra Scrittura e dell’insegnamento della Chiesa”.

“Mi risulta incomprensibile – dice lo studioso – che nessuno dei cardinali, dopo i quattro dei Dubia, abbia parlato chiaramente contro questi errori e contro l’oscuramento dell’insegnamento cattolico. Perciò, come avvenne durante la crisi ariana, quando un vescovo, sant’Atanasio, e molti laici accorsero in difesa della verità, è necessario che anche i semplici laici si schierino per la verità”.

Seifert spiega che la lettera da lui indirizzata al Collegio cardinalizio è stata inviata per la prima volta due anni e mezzo fa a un cardinale, con cui il filosofo era in rapporti di amicizia, che aveva dichiarato che le critiche a papa Francesco sono un “grande male che dovrebbe essere sradicato”.

Dopo che quel cardinale gli ha risposto rispettosamente ma non ha agito, il professor Seifert ha deciso di indirizzare la lettera a tutti i cardinali e ai vescovi, “non perché finisca nei cestini della carta straccia” ma perché essi hanno il “sacro dovere” di mettere in guardia i loro confratelli, soprattutto in Germania, e il papa stesso contro qualsiasi deviazione dall’insegnamento perpetuo della verità nella Chiesa”.

Considerato ciò che definisce il “silenzio spaventoso della maggioranza dei cardinali e dei vescovi su questa crisi unica, che ormai da un decennio coinvolge l’intera Chiesa dai vertici in giù”, Seifert non è affatto ottimista circa la possibilità di ricevere una risposta al suo appello. Tuttavia afferma di nutrire “la speranza che Dio onnipotente, che è la verità, risvegli nei cuori di tutti i cardinali e vescovi il fuoco dell’amore per la verità e per la Chiesa, e conceda a molti di loro il dono del santo coraggio, come ha già fatto con alcuni cardinali e vescovi”.

“Anche se non sono affatto ottimista – dice Seifert – nutro ancora la speranza che i cardinali e i vescovi non assisteranno più passivamente a una caduta della Chiesa che solo l’intervento divino può impedire. Dio vuole usare tutti noi, ma sceglie soprattutto cardinali e vescovi, così come ha scelto san Paolo per diffondere la Chiesa e sant’Atanasio per salvarla dall’arianesimo e dalla distruzione”.

Alla domanda su quali potrebbero essere le conseguenze se cardinali e vescovi continuassero nel loro silenzio, Seifert risponde: “Vedo il terribile pericolo di un collasso completo della Chiesa cattolica in molti Paesi, e addirittura della sua totale distruzione in alcune aree del mondo”. Aggiunge però di sapere, non attraverso la ragione ma attraverso una fede “crudelmente provata”, che questo esito “non è possibile, perché la verità stessa ci ha detto che le porte dell’inferno non prevarranno mai contro la Chiesa”.

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Qui il testo in inglese della lettera aperta del professor Seifert ai cardinali e ai vescovi della Chiesa cattolica.

Fonte: edwardpentin.co.uk

 

 

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