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Lettera ad “Avvenire” / Risposta all’appello di don Silvano Nardi sulle monache di Pienza

Cari amici di Duc in altum, pubblico la lettera, sottoscritta da sessantanove firmatari, indirizzata al direttore di Avvenire circa un appello di don Silvano Nardi (ex parroco di Pienza) sulla vicenda delle monache benedettine di clausura del monastero Maria Tempio dello Spirito Santo.

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Gentile Direttore di Avvenire,

con la presente intendiamo chiedere la pubblicazione di una nostra risposta all’articolo-lettera aperta di don Silvano Nardi relativo alle vicende delle monache benedettine di Pienza, pubblicato dal suo giornale in data 24 giugno 2023.

Facciamo appello a un legittimo diritto di replica rispetto ad affermazioni, cui il vostro giornale ha dato voce, molto lesive dell’immagine e della dignità delle monache e della loro amata badessa.

Certi che un quotidiano cristiano quale il vostro abbia a cuore in via prioritaria la ricerca della verità, e convinti come siamo che il nostro contributo, offrendo ai lettori un diverso punto di vista, possa riequilibrare un “taglio” tanto ostile nei confronti delle protagoniste della vicenda, rimaniamo in attesa di un vostro riscontro.

Dio sia benedetto!

Cordialmente

seguono in calce 69 firme

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Egregio reverendo Nardi,

abbiamo letto con preoccupazione il suo “sfogo” a mezzo stampa nazionale su Avvenire del 24 giugno 2023 circa le “terribili” monache di Pienza e la loro ingratitudine verso le magnanime proposte vaticane e diocesane di “accomodamento”.

Noi cattolici sappiamo che il Signore sarà un Giudice giusto, ascolterà a tempo debito la sua requisitoria da pubblico ministero (un ruolo di accusatore che nel Giudizio finale a dire il vero spetterà al Maligno), ma ascolterà certamente con la stessa attenzione anche la versione dei fatti esposta dalle suore.

E loro ricorderanno all’Onnipotente la lunghissima sequela di ingiustizie, soprusi, umiliazioni, pressioni che hanno subito, non ultimo il coinvolgimento di magistrati e forze dell’ordine e dichiarazioni mendaci sul loro conto. Sono state trattate non come preziose spose di Cristo quali sono, ma come vere e proprie lestofanti che col loro inaudito comportamento addirittura si autoescluderebbero dalla Comunione ecclesiale!

Non stentiamo a credere che, pur nell’urgenza e nella necessità quotidiana di partecipare alla Santa Messa, le religiose abbiano preferito non accostarsi ai Sacramenti, laddove amministrati da chi nei loro confronti aveva mostrato atteggiamenti inquisitori, accusatori e davvero poco cristiani e caritatevoli. Ma le suore in questione non “hanno rotto la Comunione” con nessuno, tantomeno con la Chiesa cattolica di cui fanno parte con amore e a pieno titolo; esse hanno semplicemente esercitato un loro diritto canonico, facendo ricorso contro un provvedimento disciplinare che ritenevano ingiusto, ancorché non motivato. Difatti a tal riguardo le monache sono e restano in attesa di chiarimenti e spiegazioni dalla Santa Sede che a tutt’oggi non sono pervenuti.

Nella sua malevola e molto lacunosa ricostruzione (nel suo articolo ella non fa cenno alcuno alle ispezioni senza preavviso, ai relativi verbali dovuti e mai ricevuti dalle monache, all’assoluta mancanza di chiarezza, alla mancanza di accuse circostanziate o di semplici addebiti su cui riflettere ed a cui eventualmente replicare, alla volontà di smembrare la piccola, fiorente comunità guidata da una Madre badessa tanto amata e rispettata dalle consorelle e da tanti fedeli del luogo, alle minacce di ridurle allo stato laicale, alle bramose mire di molti sul loro monastero, che appare con ogni verosimiglianza essere la vera chiave di lettura della vicenda), vi è però una frase che va ben considerata: “La pandemia ha cambiato qualcosa nel vostro comportamento”.

In realtà, illustre sacerdote, non è nelle suore che la pandemia ha cambiato qualcosa, ma piuttosto nei vertici del Vaticano, in larga parte della gerarchia e nei sacerdoti come lei: impauriti dal contagio, angosciati dalla malattia, annichiliti dalla paura della morte terrena (e pensare che san Francesco la chiamava amorevolmente “Sorella Morte” in quanto preludio all’Incontro tanto atteso e desiderato, va be’, ma lui era santo e si era meritato il paradiso!), avete chiuso le chiese, privato i fedeli dei sacramenti, ovvero i malati e i moribondi dei conforti religiosi, dell’Unzione degli infermi e del Viatico, i neonati del Battesimo, i fidanzati del Matrimonio, i peccatori della Santa Confessione; avete sostituito l’acqua benedetta, prezioso sacramentale, con il gel sanificante, avete privato il popolo di Dio persino della Santa Messa di Pasqua, avete imposto e reso prassi la Santa Comunione sulla mano! Nel momento di massimo bisogno avete cioè, consapevolmente, abbandonato il gregge affidatovi dal Signore, lo avete privato delle cure, del necessario Nutrimento Spirituale e della Speranza e, cedendo a paure tutte umane, avete dato la morte spirituale a tante, innumerevoli anime!

Chi ha tradito? Chi ha rotto la “Comunione ecclesiale”?

Siete voi che avete dato a Cesare quello che era ed è solo di Dio!

La Santissima Eucarestia, in cui il Signore Gesù si rende mirabilmente Presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, è un Dono che riceviamo dal Papa, dai vescovi, dai sacerdoti solo in qualità di ministri, umili strumenti perché Gesù stesso, attraverso le loro mani consacrate, da Lui investite di questa facoltà, si dona a noi per la Salvezza delle nostre anime. Con che diritto (e con quale incommensurabile danno!) avete potuto sic et simpliciter privarci della Sua Presenza, del Dono più Prezioso, indispensabile per la nostra Salute spirituale e temporale, che non era e non è nella vostra diretta disponibilità?

E ancora, reverendissimo, dal suo articolo trapela tutto il suo biasimo, la sua deplorazione, la sua censura per la badessa che le confessa che le monache non si faranno mai vaccinare. Ancora oggi, dinanzi alle quotidiane morti “improvvise” di giovani e giovanissimi e agli innumerevoli, gravissimi e provati danni che il siero sperimentale ha causato e continua a causare a un numero enorme di persone, lei ha il coraggio di toccare questo argomento? Ancora?

Tutto il suo stigma e il suo afflato rigorista è riservato a queste suore “disobbedienti”? Neppure un pochino di biasimo per la Congregazione vaticana per la Dottrina della fede che, nella nota approvata da Papa Francesco, ha osato sostenere che “è moralmente accettabile ricorrere a vaccini che hanno utilizzato linee cellulari di feti abortiti nella loro ricerca e/o produzione” poiché tali aborti sono lontani nel tempo e il nostro grado di coinvolgimento in tali abominevoli pratiche è risibile? Non si scandalizza neanche un pochino per monsignor Paglia e per il vescovo Eijk, per i quali evidentemente il fine giustifica i mezzi?

E che dire di Papa Francesco, il quale ha definito il siero sperimentale un “gesto di amore e un imperativo morale”, inducendo alla vaccinazione con le sue parole “autorevoli” tanti fedeli altrimenti dubbiosi, e addirittura spingendosi poi a imporlo, primo nel contesto mondiale, senza remore a sacerdoti, religiosi, religiose e ai residenti e lavoratori laici nel “suo” Stato vaticano?

E oggi, quando finalmente la scienza indipendente (quella cioè non finanziata da Big Pharma) converge sul fatto acclarato che il siero sperimentale non sia stato efficace per prevenire il contagio (ergo: quale gesto d’amore?) e che non fosse così sicuro come sbandierato imprudentemente per tutta la campagna vaccinale (poiché in percentuali molto significative di inoculati anche a distanza di mesi ha provocato gravi effetti avversi, invalidanti e persino letali), non solo chi di dovere non azzarda neppure un tiepido mea culpa, ma addirittura si continua ad accusare e perseguitare chi saggiamente, con prudenza e forse proprio ispirato dallo Spirito Santo tanto invocato, ha deciso di non farsi cavia di una sperimentazione? Tutto ciò è inaccettabile soprattutto se proviene da membri della Nostra Madre Chiesa!

La Santa Obbedienza e la Santa Umiltà sono fondamenta della Sposa di Cristo, ma sempre sottoposte anzitutto alla Verità, che da Dio viene e a Dio porta.

I martiri hanno versato il loro sangue per rimanere fedeli e obbedienti a Gesù Cristo e anche le monache di Pienza, ne siamo certi, sarebbero disposte a tutto per il loro amato Sposo; giammai per prestarsi alla narrazione dei potenti del mondo – purtroppo oggigiorno avallata da larga parte della gerarchia cattolica – che, ahinoi, sembra proprio non avere come veri obiettivi la salute, la sicurezza e la prosperità (la Salvezza!) del genere umano, ma al contrario quello di favorire gli interessi delle elites economico-finanziarie e attuare programmi e agende satanico-massoniche.

Abbiamo avuto l’onore di conoscere personalmente le suore: ci hanno profondamente colpito per la gioia e l’amore che trasmettono e che non può che venire da Gesù, per la loro vita nel segno della semplicità e del rigore nella grande tradizione benedettina (ora et labora) e per una serenità frutto di un totale affidamento alla Divina Provvidenza. Crediamo che molti dovrebbero attingere alla loro spiritualità, lei per primo, egregio don Nardi, così occupato e preoccupato da spese, tasse, bollette, Ici, Imu. Per una onesta verifica della sua vocazione, potrebbe forse trarre grande vantaggio da quell’esame di coscienza che nel suo articolo consiglia ad altre.

Pensando alle care suore di Pienza e ad ogni singolo cattolico desideroso di fare la Volontà di Dio, terminiamo con il grave attualissimo monito di san Paolo:

“Se anche un angelo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi è stato dato, sia anatema”.

Queste parole sono qui, davanti a noi come macigni, inamovibili, a indicarci fin dove può arrivare il dovere dell’OBBEDIENZA e dove deve iniziare la TESTIMONIANZA per Amore di GIUSTIZIA e VERITÀ, cioè per AMORE DI DIO!

Sia lodato Gesù Cristo, ora e sempre.

RITA VIVIANI – TORRITA DI SIENA (Italia Prega Siena)

BEATRICE FIORENTINI – MONTERONI D’ARBIA (Confederazione dei Triarii, Presidio di Siena)

GIOVANNA MORBINI – CASTELNUOVO BERARDENGA (Confederazione dei Triarii, Presidio di Siena)

ALBERTO COLLET – CASTELNUOVO BERARDENGA

EMANUELA CORTI – SIENA

GIANNI PIERI – CASTELNUOVO BERARDENGA (Confederazione dei Triarii, Presidio di Siena)

SERENA SCIBONA – SIENA

ANNA PULITINI – SIENA

MANUELA FERRARO – POGGIBONSI

ROBERTO MARCHIONNI – SIENA

GIUSI VANNELLI – SINALUNGA (Gruppo Insieme)

PATRIZIA CIOCCHI – MONTERIGGIONI

ANTONIETTA PALUMBERI – POGGIBONSI

ANGELO MASULLO – POGGIBONSI

GIULIA CENTORBI – POGGIBONSI

DIANA COPPOLA – POGGIBONSI

MARISA CAPPERUCCI – SIENA

LORELLA ANDREINI – SOVICILLE (Gruppo La Senesina)

FIORENTINO FIORENTINI – MONTERONI D’ARBIA (Confederazione dei Triarii, Presidio di Siena)

FRANCO DEI – SIENA

FILIPPO MADRIGALE – POGGIBONSI

ANGELA ROMEO – POGGIBONSI

GIANPAOLO BIANCHI – CASTELNUOVO BERARDENGA

GIOVANNI CHIANUCCI – AREZZO (Confederazione dei Triarii, Presidio di Arezzo)

FATIMA MAZZESCHI – LUCIGNANO (Confederazione dei Triarii, Presidio di Arezzo)

LORETO ACCURSO – CERTALDO

SARA GHIO – GENOVA

MARIA GRAZIA A. DI CORCIA – CHIANCIANO (SI)

SYLVIA MAGNI – RADDA IN CHIANTI (SI)

TAMARA PACINI – SAN DONATO (FI)

CLAUDIA MASIELLO – SINALUNGA (Gruppo Insieme)

ALESSANDRA VANNUZZI – SINALUNGA (Gruppo Insieme)

ANDREA ROSSI – CORTONA (AR)

AGNIESZKA EDYTA PASTERNAK – RAPOLANO TERME (SI)

MARIA LUISA FRANCIOLINI – CORTONA (AR)

LAURETTA MASSAI- MONTEPULCIANO (SI)

MARCO ZIOTTI – POGGIBONSI (SI)

ILARIA AMALIA VIVIANI – SIENA

MARIA CACIAGLI – FIRENZE

PIERLUIGI CERBAI – FIRENZE

STEFANIA GRANATO – GRAZ (AUSTRIA)

AGATA DI LERNIA – CARAMAGNA PIEMONTE (CN)

ANNA BIRARDI – FIRENZE

VALERIA BERNI – SIENA

VITO CUNA – CARAMAGNA PIEMONTE (CN)

VITTORIA VILLANI – NAPOLI

STEFANO VALIANI – MONTECATINI TERME (PT)

SIMONETTA STARNINI – SIENA

EUGENIO BERNABEI – SIENA

TERESA CUNA – BOLOGNA

MATILDE D’ADDIO – CASERTA

ANTONIETTA CAPONE – SINALUNGA (Confederazione dei Triarii, Presidio di Siena)

MARIA CLAUDIA AGRIPPA – MONTERONI D’ARBIA (SI)

VITTORIA SANNA – MONTERONI D’ARBIA (SI)

FRANCESCA TAGLIABUE – SIENA

SAULO GAMBELLI – ASCIANO (SI)

ALESSANDRA PATERNOLLI – CALDOGNO (VI)

RITA MARESCOTTI – ARZIGNANO (VI)

BARBARA FIGUS – VILLANOVAFORRU (SU)

ELISABETTA FOLCHI VICI – VERONA

ALESSANDRA CARLOTTI – BOLOGNA

PIERANTONIO CARONE – PORDENONE

CLAUDIA ZANCHINI – MILANO

CARLA PIGNATTI MORANO – PIZZIGHETTONE (CR)

ROSANNA CHIFARI – MILANO

SILVIA PATERNÒ – CASTIGLION FIBOCCHI (AR)

MARIA VITTORIA PISONI – MILANO

FLAVIA SOCINI – MONTE SAN PIETRO (BO)

LUISA SPALLETTI COLONNA – SAVIGNANO SUL RUBICONE (FC)

 

 

Aldo Maria Valli:
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