Dibattito / Che cosa dobbiamo fare? Qualche domanda su questi nostri tempi

Caro Aldo Maria Valli

non ho neanch’io resistito, come altri, da laico e assiduo lettore del suo blog, alla tentazione di prendere parte al dibattito da lei felicemente avviato, immaginando poi che le molte lettere ricevute, anche se non pubblicate, saranno comunque da lei guardate e custodite con cura.

Con una domanda: e se le cose fossero ancora peggio di come sembra?

Sant’Antonio abate e i Padri dell’Egitto pensavano che la virtù più importante di tutte per i monaci, e forse non solo, fosse il discernimento, la “discrezione degli spiriti” (ispirazioni): riconoscere e distinguere ciò che viene da Dio, ciò che viene dall’uomo e ciò che viene dal Diavolo (Cassiano, Collatio 2, cap.4).

Come potrebbero, suggerisco, essere le cose ancora peggio di come appaiono? Lo sarebbero se si toccasse quel vertice di male della storia che san Paolo chiama “apostasia e manifestazione dell’uomo iniquo” e san Giovanni chiama “Anticristo”.

San Tommaso d’Aquino dice che l’Anticristo è o sarà “il capo di tutti i malvagi”, cioè il peggiore di tutti, dalla creazione e fino alla fine del mondo; dunque peggiore persino di Caino e di Giuda, un uomo che sarà perfettamente unito a Satana (S.Th.Tertia,Q.8.Art.8).

Molte volte nella storia, dall’epoca di Nerone a quella di san Vincenzo Ferreri, si è temuto che la nascita dell’Anticristo fosse vicinissima. In tempi più recenti a La Salette (1846), da alcuni considerato l’evento religioso più importante dei tempi moderni, la Madonna, a volerlo credere – e qui pesa la questione del discernimento –  metteva in guardia proprio dalla venuta prossima dell’Anticristo, descrivendone ampiamente e dettagliatamente la natura, l’identità, l’azione, fino alla caduta, seguita dalla conversione delle Nazioni (non la fine del mondo).

Che siano questi, quelli che viviamo, i tempi profetizzati? La situazione sarebbe davvero peggio di quanto chiunque possa immaginare! Sarebbe addirittura il momento peggiore della storia, peggiore persino del Diluvio Universale: quello temuto da tutti i santi che ci hanno preceduto, che ci hanno compatito e che hanno anticipatamente pregato per noi e per la nostra generazione.

Ecco perché senza addentrarmi nelle complicatissime questioni connesse, mi permetto di suggerire una considerazione attenta, maggiore di quella che finora mi pare di vedere, anche dei segreti di La Salette. Attenzione però alle parole del Signore quando ci avverte che “in quel tempo sorgeranno falsi profeti”, capaci di sviare persino i santi. Ecco l’importanza del discernimento che allora possiamo e dobbiamo implorare da Dio.

Non fa anche a lei un po’ di impressione il pensiero che sia possibile che uno come l’Anticristo in persona possa essere già su questa terra, e possa agire indisturbato, magari spiritualmente, per mezzo di legioni di demoni, e “casa per casa”, senza che nessuno riesca a riconoscerlo?

Nell’Apocalisse è detto a proposito del famoso numero del male, con tutta probabilità il numero che permette di smascherare l’Anticristo, “in questo sta la Sapienza”, precisando che il suo numero è appunto “da calcolare”.

Ovviamente la mia è solo una domanda, ma vedo che di questi tempi non pochi se la pongono. Dunque non sarebbe utile esplicitare e tematizzare la questione, sia pure con la dovuta prudenza?

Grazie per quanto ha finora fatto e sono certo ancora farà nella faticosa ma meritoria ricerca della verità e del bene.

G.P.

Palermo

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Nella foto, Luca Signorelli, Predica e punizione dell’Anticristo (1499-1502 ca.), Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto.

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