Lettera / L’amorevole lavoro quotidiano per sostenere le vocazioni

Caro Valli,

mio suocero cura un orto come fosse un suo dovere morale. Si direbbe investito da un Altro per custodire ciò da Lui creato. Questo richiede un faticoso e amorevole lavoro quotidiano. Arare, concimare, sostenere le piantine novelle, stendere reti contro le intemperie, innaffiare, strappare l’erba infestante. Ogni giorno, eccetto la domenica in onore del Creatore.

Lo stesso concetto vale per le vocazioni. La prima cosa urgente: nella formazione separare maschi e femmine; la seconda eliminare le chierichette, contraddizione in termini; la terza utilizzare il metodo preventivo di don Bosco, ovvero formazione spirituale morale catechetica unita alla vita di pietà.

Il sacerdote come testimone innamorato di Cristo deve, come mio suocero, ogni giorno prendersi cura dei suoi ragazzi.

Solo una vera vita tesa alla santità può fare sbocciare vocazioni, altro che dare le chiese ai laici! E poi: quali laici?

Mauro Mazzoldi

Iseo (BS)

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