A proposito di Chiesa

di Fabio Battiston

Caro Aldo Maria,

nella tua nota a margine [qui] del mio ultimo contributo, scrivi:

Penso che dovremmo abituarci a dire e a scrivere non “è la Chiesa, quella cattolica temporale di questo inizio di terzo millennio, il vero nemico che dobbiamo affrontare”, bensì “sono gli uomini che hanno preso il potere nella Chiesa… i veri nemici che dobbiamo affrontare”.

In questi giorni ho riflettuto molto su ciò che hai scritto ma, pur comprendendo e rispettando in pieno il senso della tua considerazione, non riesco a venir meno al mio convincimento. Qui non siamo più di fronte a un Papa che, in solitudine, pare preso da totale impazzimento nel ridisegnare – stuprandolo – il Magistero e il depositum fidei ecclesiale. Tantomeno abbiamo a che fare con un gruppo più o meno consistente di alti prelati impegnati nella distruzione di una bimillenaria Tradizione. No Aldo, da anni ormai c’è di più, tragicamente molto di più. Vi è una strabordante maggioranza del clero cattolico che, a tutti i livelli, è un tutt’uno con i demoniaci stravolgimenti cui stiamo assistendo. E la parte di questo clero coinvolta nell’educazione e formazione di nuovi sacerdoti diffonde incontrastata i nuovi devastanti messaggi e insegnamenti. E che dire dei fedeli, più o meno impegnati, dei gruppi parrocchiali e delle grandi organizzazioni cattoliche presenti non solo nella Chiesa ma nella vita civile, sociale e politica? Dall’Azione cattolica, agli scout, dalla Comunità di Sant’Egidio alle Acli, sino alla panoplia di piccole e piccolissime realtà locali, in Italia e all’estero, troviamo una pressoché unanime accondiscendenza e approvazione a ciò che da decenni scaturisce dalla malapianta postconciliare. Per non parlare di tutta la comunicazione plurimediale, sedicente cattolica, ormai in totale sintonia col resto dell’informazione mondialista e relativista che ha innalzato la figura del despota argentino a simbolo del nuovo umanesimo mondiale targato Onu 2030. In tale scenario come si può continuare a sostenere che ci troviamo di fronte – soltanto – a uomini che hanno preso il potere nella Chiesa, quasi che l’essenza, il senso dell’istituzione terrena siano da considerare estranei ai processi in atto? Non credi che la pervasività, la profondità e la gravità di ciò che da tempo è in corso non stia sostanzialmente rendendo una cosa sola coloro che hanno preso il potere e “la casa” che essi hanno ormai occupato con la forza?

Torno, e concludo, sul parallelo col nazismo con il quale ho concluso il mio ultimo contributo. Autorevoli storici e analisti politici hanno lungamente discusso su quanto fossero intimamente connessi tra di loro, da un lato, il potere nazista personificato da Hitler con la sua sterminata corte di assassini e, dall’altro, la totalità del popolo tedesco. Quanto la responsabilità e il potere “diretto” dell’uno scaricava coscienza e responsabilità dell’altro, escludendo che il popolo (la Chiesa terrena) potesse essere accomunato in un’unica devastante e orrenda realtà prodotta dagli uomini che conquistarono il potere in quella nazione? È una questione che credo debba essere considerata ancora aperta e che, conseguentemente, getta una luce sinistra (è la mia opinione, s’intende) su come considerare oggi la Chiesa cattolica temporale nella quale, come sempre più esigua minoranza, siamo sempre più odiati.

Sempre con grande considerazione e stima.

*

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