La “Laudate Deum” e il mondo al contrario

di Vincenzo Rizza

Caro Valli,

la lettura dell’esortazione apostolica Laudate Deum (o forse sarebbe meglio dire, Laudato si’ 2, la Vendetta) conferma in me il convincimento che, mi sia consentita un’espressione abusata in questi giorni ma calzante, viviamo in un mondo al contrario.

La realtà è continuamente ribaltata e vediamo un pontefice che, come scritto da tanti, si dimostra aperto e relativista sulle questioni di fede e dogmatico e categorico sulle questioni di (presunta)  scienza.

Dopo aver fatto ampio uso di armi di distruzione di m[e]ssa (e altre armi, ancor più letali, sono già pronte a esplodere, accuratamente custodite nella Santa Barbara della segreteria del Sinodo sulla sinodalità) con la Laudate Deum il pontefice si accinge a far strage dei più basilari principi su cui si fonda la scienza. Come uno scolaro svogliato che si limita a scopiazzare informazioni trovate qua e là sul web, prende per buoni luoghi comuni e teorie scientifiche contestate da molti esperti e vi imprime il proprio sigillo.

Che fine ha fatto la prudenza vaticana, presa a schiaffi da dilettanti allo sbaraglio che non si sa come si sono trovati al posto giusto al momento giusto e che, giocando al piccolo chimico, si dilettano a parlare di questioni scientifiche senza avere alcuna competenza? L’imp(r)udenza è tale che si arriva perfino a irridere chi la pensa diversamente. Leggete: “L’origine umana – antropica – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio” (§ 11). E ancora: “Sono costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica. Ma non possiamo più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile” (§ 14). L’innegabilità dell’origine antropica del cambiamento climatico sarebbe quindi dimostrata dal fatto che “la stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza” (§13).

Evidentemente il processo a Galileo Galilei non ha insegnato nulla, o forse tra i consiglieri del papa c’è chi non ha nulla da imparare perché sufficientemente ignorante (e supponente, come spesso sono gli ignoranti) da non sapere che le questioni di scienza non sono certo risolvibili a colpi di maggioranza.

Mi ha colpito anche l’uso assai disinvolto delle citazioni. Pensavo, in effetti, che con la Laudato si’ si fosse toccato il fondo, con affermazioni pseudo-scientifiche che trovavano “autorevole” conferma in citazioni di lettere di conferenze episcopali sudamericane (si veda il § 48, in cui la perentoria affermazione sul fatto che “il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta” è supportata da una citazione nientepopodimeno che della Conferenza episcopale boliviana per cui “tanto l’esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera”). Si sa, tuttavia, che quando si tocca il fondo si può sempre scavare, così, non trovando riferimenti nel precedente magistero (che poi non serve a nulla, visto che prima la Chiesa era avvolta dalle tenebre del rigorismo e finalmente oggi ha trovato la luce della misericordia, guidata da “un carisma unico” che secondo il neo prefetto del Dicastero per la dottrina della fede “oggi solo Papa Francesco ha”), si fa uso smodato di autocitazioni con una autoreferenzialità che farebbe impallidire il più fiero narcisista.

Considerato che i nuovi sacerdoti del cambiamento climatico sono contro gli allevamenti intensivi perché producono CO2 (ma presto la critica, ne sono certo, si estenderà a qualsiasi allevamento), forse l’idiosincrasia del pontefice verso i (veri) pastori di anime si è inevitabilmente estesa a tutti i pastori, inclusi quelli di animali; di qui l’appoggio incondizionato a gretini e compagnia bella.

Un suggerimento, infine, agli scienziati che caparbiamente combattono per ristabilire un sereno e sano dibattito scientifico e ai (pochi) politici che si oppongono all’eco-catastrofismo imperante: fate come il malefico sovrano del Regno di Id, che a chi gli chiedeva cosa stesse facendo contro l’inquinamento rispondeva: “Ho appena scoperto il più grande sistema antinquinamento mai creato … ci state camminando sopra”.

 

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