Sacerdoti spagnoli lanciano raccolta di firme per chiedere al papa di annullare “Fiducia supplicans”

di Javier Arias

La reazione globale di conferenze episcopali, cardinali, vescovi, sacerdoti e laici contro il documento Fiducia supplicans del Dicastero per la dottrina della fede, redatto dal cardinale Víctor Manuel Fernández e firmato da papa Francesco, ha ormai una portata enorme, quasi mai vista finora in ambito ecclesiale.

Dopo centinaia di dichiarazioni pubbliche contro la dichiarazione, ora un gruppo di sacerdoti spagnoli è andato oltre e ha lanciato una campagna di raccolta firme [qui] per chiedere a Papa Francesco di annullare il documento.

I promotori di questa campagna di raccolta firme sono padre José Manuel Alonso Ampuero, sacerdote diocesano di Toledo, fidei donum a Lurin (Perù); padre Julio Alonso Ampuero, sacerdote diocesano di Toledo, fidei donum a Lurin (Perù); padre José María Cabrero Abascal, sacerdote diocesano di Toledo, e padre Antonio Diufaín Mora, sacerdote della diocesi di Cadice e Ceuta.

I responsabili dell’iniziativa sottolineano che con questo atto cercano di aderire “alla verità rivelata, raccolta nella Bibbia e nella Tradizione e interpretata dal Magistero secolare della Chiesa”. Denunciano inoltre che “benedire le coppie in situazione irregolare o in convivenza omosessuale, anche in modo extra-liturgico, contraddice il disegno di Dio”.

Ecco perché, aggiungono, “in coscienza non possiamo accettare il riconoscimento di questo tipo di benedizioni”. Per tutto quanto sopra, questi sacerdoti “chiedono filialmente al Santo Padre di annullare Fiducia supplicans” e allo stesso tempo insistono nel “pregare per la nostra conversione e quella di tutti affinché possiamo vivere la carità nella verità”.

In risposta alla dichiarazione Fiducia supplicans, i promotori di questa campagna sottolineano che si tratta di “un gruppo di sacerdoti, laici e consacrate, provenienti da luoghi diversi”, che sentono “il dovere di esprimere filialmente, con tutto rispetto, al Santo Padre, “la necessità che questo documento venga ritirato, in nome della verità, per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime”.

Con questa iniziativa intendono unirsi a “tanti vescovi che hanno già espresso la loro posizione chiara riguardo a questo documento errato”. Ecco perché, “con quel senso di corresponsabilità al quale lo stesso diritto canonico ci invita (canone 212)”, hanno dato origine a questa campagna alla quale chiunque lo desideri può aderire.

Al manifesto hanno aderito numerosi laici, sacerdoti e consacrati provenienti da varie parti del mondo. Per il momento la richiesta è stata sottoscritta da più di mille persone.

 

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