Racconto / Il “vaccino” e i numeri al lotto

di Fabio Battiston

L’ottimo contributo del signor Andrea Zhok, pubblicato su Duc in altum l’8 maggio [qui], mi ha fatto ricordare una piccola storia – sospesa tra fantasia e realtà – che scrissi tre anni fa, in piena pandemia Covid, proprio sulla vicenda legata al “preparato” AstraZeneca. Non so quanti di voi lo ricorderanno, ma uno degli aspetti più tragicomici legati alla somministrazione di quella miracolosa terapia genica riguardò le fasce di età entro le quali essa poteva essere siringata, in piena sicurezza, nelle braccia delle malcapitate cavie. In quelle settimane fu tutto un rincorrersi di numeri, sempre diversi, che gettarono una luce ancora più fosca su uno scenario che, invece, la servile informazione massmediale voleva far passare come il più grande progetto planetario di salvaguardia della salute.

Credo di fare cosa gradita proponendo questa semi-favola agli amici del blog. Non si dimentichi la data nella quale la scrissi; era il giugno del 2021.  Già da allora, ed eravamo in molti, era possibile rendersi conto del mostruoso crimine che si andava perpetrando sulla pelle di miliardi di persone. Un popolo che, in tutto il mondo, dava credito a una banda di infami composta da scienziati compiacenti, multinazionali farmaceutiche, organizzazioni planetarie, governi sovranazionali e nazionali. Un progetto malefico sostenuto da un’informazione globale tossica e, non da ultimo, dalla partecipazione straordinaria della chiesa cattolica temporale a partire dal suo kapò sudamericano.

Ecco quindi a voi questo breve racconto.

*

Cinquantacinque, sessanta, sessantacinque, ottantacinque… chi offre di più?

Roma, 29 gennaio 2021. Piazza del Parlamento.

Un ometto, vagamente somigliante al ministro della Sanità, si affaccia a una delle finestre del palazzo sede della Camera dei Deputati. Polizia municipale e carabinieri fanno cenno alla gente di avvicinarsi, mantenendo però il prescritto distanziamento. Vengono frettolosamente distribuite bandierine blu con dodici stelline gialle. Per l’occasione, la banda della Guardia di finanza – richiamata per l’evento – intona L’inno alla gioia.

L’ometto attacca:

“Prego cittadini, prego. Avete tutti la mascherina, vero? Bene. Ascoltate! Ecco a voi il vaccino AstraZeneca, finalmente disponibile contro la bestiaccia Sars Covid2. Oggi l’Agenzia europea del farmaco ha dato il suo ok, quindi… possiamo dare il via alle iniezioni!”

Fra i molti applausi, s’ode però qualche mormorio di perplessità dalla folla. Ma il ministro conosce bene il suo mestiere.

“Tranquilli, nessun problema. Oltre all’Agenzia europea, pure l’Oms (sì, l’organizzazione che prima era diretta dai cinesi e adesso dagli etiopi) ha detto che è roba buona. Come dite? Certo, certo, anche l’Agenzia italiana del farmaco ha detto la stessa cosa. Ci sono tutti i timbri e i bolli che servono”.

Un urlo liberatorio si leva finalmente dalla folla festante. Scrosci di applausi. Il ministro conclude:

“Ah, dimenticavo. L’Oms e le Agenzie dicono che però questo vaccino lo possono fare solo le persone fino ai cinquantacinque anni di età. L’AstraZeneca infatti non è stato sperimentato su persone più anziane. Per gli over 55 ci saranno altri vaccini che arriveranno presto, non preoccupatevi”.

Altro grande applauso. La gente torna a casa soddisfatta.

Roma, 23 febbraio 2021. Sempre a Piazza del Parlamento.

Dopo due giorni di annunci e passaparola social, si raduna in piazza una folla di over 55, appositamente convocata per un importante annuncio. Stavolta è il sottosegretario alla Sanità che si presenta direttamente in strada. Egli, trionfante, annuncia:

“Cittadini, ho una grande notizia per voi. Dopo tre settimane di autorevoli, durature e complesse verifiche da parte di tutte le Agenzia di controllo sanitario, vi comunico che il vaccino AstraZeneca può essere fatto, con tranquillità e sicurezza, anche a quelli che hanno tra i cinquantacinque ed i sessantacinque anni”.

La piazza si divide; applausi sperticati fino ai sessantacinquenni, mentre i più anziani manifestano viva disapprovazione. Qualcuno in piazza, tra i più ardimentosi, si fa sentire:

“Ma non avevate detto che il vaccino non era stato sperimentato su persone sopra i cinquantacinque anni?”.

Il sottosegretario scambia rapidamente un’occhiata d’intesa con un suo collaboratore, poi risponde:

“Caro cittadino, devi sapere che la Scienza medica fa passi da gigante. Non ci vogliono più anni, come in passato, per fare nuove verifiche. Le sperimentazioni oggi possiamo farle in pochissimo tempo. Stai tranquillo. Fino ai sessantacinque anni la siringata è più che sicura”.

Il chiarimento sembra aver sortito un certo effetto, ma qualcuno fa ancora vivaci rimostranze. I carabinieri si affrettano a disperdere i più facinorosi. Poco dopo torna la calma e la piazza si svuota.

Roma, 8 marzo 2021.

Approfittando della festa della donna, il ministero della Sanità allestisce in tutta fretta decine di jeep scoperte, adornate di mimose. Alla guida e a bordo prendono posto giovani e belle dipendenti dell’Istituto superiore di sanità, dell’Agenzia italiana del farmaco e dell’ospedale Spallanzani. Le jeep scorrazzano strombazzanti per tutta Roma mentre le signore a bordo, sorridenti, lanciano volantini ai passanti increduli.

Ecco il testo del volantino.

“Cittadini! Niente annunci dal palazzo stavolta. ’ la festa della Donna a regalarci la notizia tanto attesa! Proprio ieri ci è stato comunicato dal direttore dell’Oms, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, e da chi lo ha preceduto per dieci anni alla guida dell’Organizzazione, la dottoressa cinese Margaret Chan Fung Fu-chun, che il vaccino AstraZeneca lo possono fare tutti, anche quelli oltre i sessantacinque anni, fino agli ottantacinque e ancora più su! Non è stupendo? E sono le donne a darci questa grande felicità! In poco più di un mese la scienza moderna ha dimostrato tutta la sua potenza ed efficacia. Pensate! A fine gennaio eravamo fermi ai cinquantacinquenni, dieci giorni fa siamo arrivati ai sessantacinquenni e oggi, finalmente, gli ottantacinquenni ed oltre. Che ne dite? Viva l’Agenzia europea del farmaco! Viva l’Organizzazione mondiale della sanità! Viva AstraZeneca!”.

Un passante, un uomo anziano sugli ottant’anni, legge il volantino e sarcasticamente commenta:

“Uhm… 55, 65, 85… fino a 90 me li posso anche giocare, ma oltre?”.

*

Postilla

Come sempre, la realtà ha superato la fantasia. Questa bella storia non finì l’8 marzo con lo sguardo perplesso dell’anziano, indeciso se giocarsi o meno quei numeri al lotto. No, perché il 7 aprile del 2021 (e questa è cronaca vera) i Grandi Sorveglianti della nostra esistenza sanitaria proclamarono che il salvifico vaccino in oggetto (che poi vaccino non era, bensì una non meglio precisata terapia genica) poteva essere somministrato solo a chi aveva più di sessant’anni.

A questo punto non c’è modo migliore di chiudere il racconto, fantasioso ma non troppo, con una celeberrima frase attribuita a un grande scrittore e aforista statunitense del tempo che fu. È un pensiero semplice ma al tempo stesso profondamente vero e perfettamente applicabile alla realtà dell’oggi: “È molto più facile ingannare la gente, piuttosto che convincerla che è stata ingannata” (Mark Twain).

Auguri Italia!

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