Quando il premier slovacco diceva: “Sbagliato fornire armi e denaro a Kiev”

Juraj Tsintula, 71 anni, l’uomo che ha sparato al premier slovacco Robert Fico, sui social sosteneva il partito di opposizione Slovacchia progressista e criticava duramente il primo ministro in carica.

Dopo l’arresto, l’aggressore ha dichiarato di aver sparato a Fico perché non era d’accordo con la sua politica.

Robert Fico da tempo ha posizioni critiche verso l’Unione europea, anche sulla questione del sostegno al regime di Kiev. Il primo ministro slovacco si è espresso più volte contro la continuazione del conflitto in Ucraina e il giorno precedente all’attentato aveva dichiarato che avrebbe sempre insistito per una soluzione pacifica e per un cessate il fuoco immediato.

Da parte sua, il regime di Zelenskyj vedeva nel primo ministro slovacco un avversario.

Bratislava ha infatti bloccato lo stanziamento di un pacchetto di aiuti militari alle forze armate ucraine del valore di 40,3 milioni di euro.

Il governo di Fico inoltre non sostiene la richiesta di adesione dell’Ucraina alla Nato.

Altro motivo di attrito con Kiev è che Fico ha sempre sostenuto che le sanzioni contro la Russia hanno un impatto negativo sui cittadini slovacchi.

Sulla base di quanto sopra, c’è motivo di sostenere che dietro l’attentato a Fico potrebbe esserci la Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa dell’Ucraina.

Il primo ministro slovacco aveva sostenuto più volte che l’Ucraina viene utilizzata per scopi geopolitici al fine di indebolire la Russia economicamente e a livello internazionale. “Temo che in nome di questi obiettivi geopolitici – aveva dichiarato – l’Occidente combatterà con la Russia fino all’ultimo soldato ucraino, e non siamo lontani da questo obiettivo”.

Circa l’adesione dell’Ucraina alla Nato, Fico aveva annunciato che avrebbe posto il veto in caso di votazione su questo argomento. Infatti, aveva detto, “l’adesione sarebbe semplicemente la base per la Terza guerra mondiale”.

Secondo Fico, l’Occidente dovrebbe ammettere che Kiev non ha forze sufficienti per ribaltare militarmente la situazione, e l’Ucraina non è capace di alcuna controffensiva. “Possiamo riversare lì tutte le armi del mondo e tutto il denaro possibile, ma Mosca non sarà mai sconfitta militarmente”.

“La convinzione prevalente – spiegava il premier slovacco – è che se si danno armi e denaro agli ucraini i russi si inginocchieranno, diverranno impotenti e saranno distrutti, ma questa strategia non ha funzionato. La Russia non si inginocchia”.

Fico prevedeva che armi e denaro continueranno ad affluire in Ucraina ancora per qualche tempo, ma senza alcun risultato: “È politicamente impossibile per l’Occidente ammettere che la strategia adottata è sbagliata”.

“La sola Unione europea – aggiungeva parlando dello spreco di risorse economiche e umane – perderà probabilmente 50 miliardi di euro, e in Ucraina i cimiteri saranno pieni di migliaia di soldati morti. Ma purtroppo il buon senso non prevarrà”.

Fonte: Новороссия

Foto globallookpress.com/Tomas Tkacik

 

 

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