Vescovo olandese: “Ecco perché non andrò al sinodo”

Dopo l’arcivescovo di Filadelfia, Charles Chaput, che ha chiesto al papa di annullare il sinodo sui giovani previsto per il mese prossimo in Vaticano, un altro prelato scende in campo annunciando che non prenderà parte all’assise. Si tratta di Robertus Mutsaerts, ausiliare della  diocesi di Hertogenbosch, nel sud dell’Olanda, che ha scritto a Francesco una lettera aperta con la quale annuncia che, alla luce della crisi degli abusi sessuali, ha ritenuto di non partecipare al sinodo.

“La pubblicazione del memoriale dell’arcivescovo Viganò – scrive Mutsaerts – ha aperto gli occhi a molti. Sembra che i crimini di Theodore McCarrick e la doppia vita da lui condotta per molti anni siano stati resi possibili grazie alla copertura di numerosi alti prelati negli Stati Uniti d’America e a Roma”.

Come Chaput aveva proposto di annullare il sinodo perché i vescovi, al momento, non possiedono credibilità sufficiente per rivolgersi ai giovani parlando di morale, allo stesso modo Mutsaerts ritiene che non sia corretto indicare nel “clericalismo” (come ha fatto Francesco nella sua Lettera al popolo di Dio) la radice della gravissima crisi che sta  investendo la Chiesa. In realtà, dice il vescovo olandese, “il fascicolo su McCarrick sembra essere il sintomo di una crisi molto più grande nella Chiesa”, nella quale l’omosessualità di molti chierici gioca un ruolo determinante.

“Clericalismo”, sostiene Mutsaerts, è un termine che non spiega che cosa sta succedendo e anzi rischia di allontanare dai problemi veri. “Qui è in gioco la credibilità della Chiesa nel suo insieme. Scuse e mea culpa non sono sufficienti. È necessario un altro approccio, più deciso”. Ma questo approccio, spiega il vescovo, diventa estremamente difficile quando i vescovi sono compromessi ed è quasi impossibile se anche le massime autorità sono coinvolte.

Secondo Mutsaerts è quanto meno imprudente tenere un sinodo sui giovani nel mezzo della peggiore crisi che la Chiesa cattolica abbia attraversato da secoli: “In queste circostanze, trovo estremamente difficile essere presente al sinodo dei giovani in ottobre. Come affrontare questioni riguardanti i giovani, quando nella nostra Chiesa non è nemmeno salvaguardata la sicurezza di base della gioventù?”.

Di qui la proposta di rinviare il sinodo: “Ecco perché, santità, considerando le circostanze, propongo di spostare il sinodo sulla gioventù in un altro momento. Invece, propongo di convocare con un breve preavviso un sinodo straordinario che discuta e approfondisca seriamente i problemi degli abusi sessuali e delle doppie vite dei chierici, per arrivare a un’indagine credibile e indipendente sul passato e decidere quali misure possono essere prese. Finché tutto questo non si realizzerà, è a mio avviso inopportuno incontrare te, Santo Padre, con i miei colleghi vescovi, su questioni riguardanti i giovani, come se tra i giovani e noi non fosse successo nulla e tutto potesse procedere come al solito”.

In un’intervista al quotidiano olandese  Trouw   (https://www.trouw.nl/religie-en-filosofie/de-paus-belegt-een-synode-waar-het-misbruik-niet-op-de-agenda-staat-dus-blijft-hulpbisschop-mutsaerts-thuis~a669a274/) il vescovo Mutsaerts spiega di aver inviato la lettera al papa alla fine di agosto, ma di non aver ancora ricevuto una risposta.

“Per me – dice –  è in gioco la credibilità della Chiesa”. Non si può fingere che tutto sia normale: “Dobbiamo prima chiarire gli scandali e anche la posizione del papa. Viganò è un uomo serio, fa accuse serie, ma il papa tace. Forse i motivi di Viganò non sono completamente puri, non lo so, ma non è quello il punto. Il punto è: è vero ciò che Viganò afferma?”.

In una dichiarazione, la Conferenza episcopale olandese dice di non condividere ma di rispettare la scelta di Mutsaerts. I vescovi olandesi “sottolineano ancora una volta l’importanza di misure concrete per una Chiesa sicura per i bambini e i giovani. Tuttavia, vediamo il prossimo sinodo come un’opportunità per affrontare questo problema nel contesto del tema generale e per parlare con i vescovi di tutti i paesi del mondo”.

Al posto di Mutsaerts, sarà il vescovo ausiliare De Jong van Roermond a partecipare al sinodo in programma dal 3 al 28 ottobre.

Giorni fa era stato l’arcivescovo di Filadelfia a lanciare proposte simili a quelle di Mutsaerts. “Papa Francesco cancelli il sinodo dei giovani. I vescovi al momento non hanno alcuna credibilità”, ha scritto Charles Chaput in una lettera inviata al papa. Sulla stessa linea il vescovo Philip Egan di Portsmouth, in Inghilterra.

Alla fine di agosto anche il vescovo di Dallas Edward J. Burns e i sacerdoti della diocesi hanno sottoscritto una petizione al papa chiedendo la convocazione urgente di un sinodo straordinario dedicato all’attuale crisi degli abusi sessuali da parte del clero, all’insabbiamento operato dalle gerarchie e alla mancanza di fedeltà da parte di alcuni prelati.

Nella lettera, consegnata alla nunziatura della Santa Sede a Washington per essere inviata il prima possibile a papa Francesco, si fa notare che la diocesi di Dallas è stata colpita duramente da scandali riguardanti abusi sessuali.

“Stiamo lavorando diligentemente a livello locale per affrontare questi problemi – ha dichiarato Burns – ma aumentare la responsabilità a tutti i livelli della Chiesa è della massima importanza”.

In tutto il mondo sono ormai una quarantina i vescovi e gli arcivescovi che hanno chiesto al papa di prendere seriamente in considerazione i contenuti del memoriale Viganò e di dare risposte.

Aldo Maria Valli

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