Il virus chiamato Covid-19 è stato definito un mostro. In realtà ha fatto solo il suo dovere di parassita obbligato: trovare cellule nelle quali replicarsi.
Mi ha colpito un commento del dottor Stefano Manera, specialista in anestesia e rianimazione, il quale ha dichiarato che il vero mostro potrebbe arrivare nei prossimi mesi, in autunno, sotto forma di burnout (ovvero esaurimento emotivo) a causa della prolungata quarantena, della paura respirata per mesi, della perdita di posti di lavoro e dalle conseguenze sul piano economico. Questa epidemia, ha detto il dottore, sarà reale e potrà mettere al tappeto l’intera società.
Ho letto poi che, per ragioni opposte, è a rischio di burnout non solo chi ha perso il lavoro, ma anche chi, con lo smart working, ha trascorso molte più ore al lavoro, restando vittima a sua volta di stress.
Un mostro, insomma, sta per aggirarsi o forse già si aggira fra noi. Vogliamo affrontarlo o preferiamo continuare ad alimentare il clima di terrore?
A.M.V.
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