Noi e loro. Con la pandemia mai così tanti viaggi di jet privati. E gli ultraricchi sono sempre più ricchi

La domanda di jet privati ​​di lusso è in forte espansione in tutto il mondo perché le élite, a fronte delle restrizioni per il coronavirus, ignorano le opzioni di viaggio commerciali e volano a modo loro.

Solo negli Stati Uniti i decolli e gli atterraggi dei business jet sono aumentati del 40% su base annua grazie alla domanda senza precedenti da parte dei super ricchi.

Il dato è lo stesso in tutto il mondo. Secondo il fornitore di dati aeronautici WingX, quest’anno sono stati effettuati oltre 4,2 milioni di voli su jet privati, e il Financial Times ha parlato di numeri record raggiunti negli ultimi sei mesi. Nella prima settimana di novembre i voli privati di lusso sono aumentati del 54% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 16% rispetto al 2019.

La domanda è così alta che Flexjet ha smesso di acquisire nuovi clienti per il suo programma Jet Card Entry-Level. Lo stesso vale per NetJets, che ha registrato la domanda di voli più alta di sempre nei suoi quasi sessant’anni di storia e, secondo quanto riferisce il Financial Times, sta investendo circa 2,5 miliardi di dollari in cento nuovi aeromobili.

La spinta arriva dai ricchi, dai famosi, da Wall Street e Hollywood, ma non solo.

La richiesta straordinariamente alta nasce dalle restrizioni imposte ai voli commerciali, con orari ridotti e cambiamenti frequenti, circostanze che infastidiscono gli ultraricchi che chiedono di volare quando vogliono.

Secondo il Bloomberg Billionaires Index, le cinquecento persone più ricche del mondo (dati dello scorso ottobre) hanno aggiunto 1,2 trilioni di dollari alle loro fortune,  grazie al boom dei mercati azionari e alle banche centrali che inondano le economie di nuovo denaro. La situazione ha anche generato dozzine di nuovi miliardari in soli dodici mesi.

Il potere d’acquisto dei super ricchi è aumentato grazie a offerte pubbliche, accordi Spac (Special Purpose Acquisition Company, un veicolo di investimento), criptovalute e fusioni aziendali, nonché a massicci contratti governativi in ​​cerca di forniture di cure per il coronavirus e indumenti protettivi personali.

L’impatto di tutto ciò sull’ambiente non sembra un problema, anche se i frequentatori di jet privati ​professano spesso una profonda preoccupazione per le sorti del pianeta.

Il Daily Mail riporta che un jet privato di dimensioni medie fa il pieno con circa 380 galloni di carburante, emette due tonnellate di CO2 per ogni ora di volo e costa in carbirante circa 450 mila dollari all’anno.

Per contestualizzare, per quanto riguarda la CO2 l’impatto totale di una persona media, inclusi tutti i viaggi e il cibo, è di circa otto tonnellate all’anno.

Secondo il produttore aeronautico statunitense Honeywell Aerospace questo impatto sull’ambiente non ha fermato l’aumento delle vendite di jet privati. Infatti, i produttori di aeromobili hanno fatto registrare un forte aumento degli ordini a partire dall’inizio della pandemia.

Al Dubai Air Show la scorsa settimana si è vista una miriade di progetti per garantire ai viaggatori Vip ogni confort durante i viaggi aerei, e la Honeywell Aerdspace prevede fino a 7.400 nuove consegne di business jet, per un valore di 238 miliardi di dollari, nel prossimo decennio.

Fonte: breitbart.com 

Foto: Scott Gries/Getty

 

 

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