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L’altra faccia dei vaccini. Quei dati su cui bisognerebbe interrogarsi

L’altra faccia dei vaccini. Si intitola così l’inchiesta di Panorama sugli effetti avversi segnalati da Eudravigilance, la banca dati europea che in collaborazione con l’Agenzia del farmaco si occupa dell’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai medicinali autorizzati o che sono oggetto di studio. “Nell’attuale corsa all’immunizzazione – scrive Panorama presentando i dati – le tante testimonianze di chi ha dovuto affrontare questi esiti descrivono una realtà su cui la scienza dovrebbe interrogarsi”. Ma non solo la scienza, ci permettiamo di aggiungere.

Sui dati di Eudravigilance ha scritto nel suo blog Danilo Quinto.

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di Danilo Quinto

505.833. Proviamolo a scriverlo in cifre: cinquecentomilaottocentotrentatre. È il numero complessivo degli eventi avversi gravi (anche mortali) legati alla somministrazione, in tutt’Europa, dei cosiddetti vaccini. Lo riporta Panorama nel supplemento d’informazione Effetti collaterali dell’1 dicembre 2021.

Sono casi di segnalazioni giunte all’Eudravigilance – la banca dati dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco – alla data del 20 novembre 2021. Le segnalazioni sono effettuate direttamente dal paziente o dal medico di base. Possono essere sottostimate, quindi. Panorama precisa – a mo’ di esempio – che l’Olanda, con meno di un terzo della popolazione dell’Italia, ha segnalato per il vaccino Pfizer 15 mila eventi avversi in più rispetto all’Italia.

Gli eventi avversi dopo la somministrazione del Pfizer, spesso causa di ricovero con prognosi riservata, sono 219.960. Di questi: 12.218 al sistema linfatico ed alla circolazione; 28.917 al cuore; 11.883 agli occhi; 10.942 al sistema immunitario; 1.068 casi di tumori, benigni e maligni; 1.748 casi di effetti a donne in gravidanza e nascituri; 12.869 al sistema riproduttivo e all’allattamento.

69.024 gli eventi avversi a causa di Moderna: 10.262 al cuore; 2.388 al sistema riproduttivo e all’allattamento; 499 tumori benigni e maligni; 9.922 dermatologici e sottocutanei; 32.143 al sistema nervoso;

Per Astrazeneca, ne vengono segnalati 203.685, tra cui: 113.981 al sistema nervoso; 17.920 al sistema vascolare; 12.168 agli occhi; 19.470 infezioni.

13.164 gli eventi avversi per Johnson & Johnson: 1.219 al cuore; 5.543 al sistema nervoso; 2.271 al sistema respiratorio; 2.517 al sistema vascolare.

Nel totale, gli eventi avversi non gravi segnalati sono stati 675.288. Dal terz’ultimo aggiornamento – quello del 19 ottobre – al 20 novembre, sono stati segnalati 40.252 effetti gravi in più. Quelli cardiaci sono quasi tre volte quelli non gravi.

Per chi si fa domande – pochi, in verità, rispetto alla quasi totalità delle persone, com’è avvenuto per tutti i regimi che nella storia sono riusciti a creare il loro consenso e a costituire le loro maggioranze – queste sono le risposte derivanti dai dati ufficiali. Ai quali si aggiungono gli effetti di queste sostanze, ancora sconosciuti, a medio e lungo termine. Se questo non è un massacro, qualcuno dia una risposta: che cos’è?

Consideriamo anche che i dati relativi alla popolazione da 5 a 11 anni – nei confronti della quale in Italia ci si accanirà prima del Santo Natale, con alcuni governatori di Regioni che hanno organizzato le vaccinazioni nelle scuole (continuo a supplicare: genitori, proteggete i vostri figli! Scegliete strade alternative alla scuola pubblica!) e c’è già chi annuncia che anche la fascia da 0 a 5 annui sarà presto colpita – non sono presenti in questa rivelazione.

Poiché i governi e i parlamenti degli Stati europei – insieme all’intera classe medica e a quella che una volta si chiamava ceto dirigente, nelle sue varie articolazioni – conoscono perfettamente questi dati, è legittimo ritenere che il loro comportamento sia doloso. Come ancor più doloso è l’annuncio della presidente della Commissione europea, che invita a ragionare sull’obbligo vaccinale, la cui attuazione – finora mistificata ed edulcorata da norme ipocrite e vessatorie, che non lo rendono esplicito, perché, se dichiarato, le case produttrici dei vaccini non potrebbero più ricevere la protezione dello scudo penale, ma dovrebbero pienamente rispondere dei danni – avrebbe essenzialmente lo scopo di rendere permanente e definitivo il controllo sociale e di trasformare l’intera Europa in uno Stato di polizia.

La caccia ai cosiddetti no-vax, considerati quasi unanimemente gli untori del XXI secolo – ai quali, al fine di convincerli, politici che farebbero meglio ad occuparsi dell’amministrazione dei loro condomini vorrebbero garantire un risarcimento se si inoculassero il veleno – sta assumendo forme di vera e propria persecuzione. Si vuole che vivano come topi in gabbia, in attesa di varare chissà quali altre nefandezze contro di loro.

Come difendersi da questo Male?

Sul piano umano, nella situazione attuale non si può contare su alcuna rappresentanza politica presente in Parlamento, che insieme alle organizzazioni partitiche è impegnato, da un lato nei giochi per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, con l’attuale capo del governo che potrebbe rivestire entrambi i ruoli – in fondo, la Costituzione è datata, si può anche cambiare o non cambiare, facendo finta che non esista – dall’altro, nel nobile tentativo di evitare le elezioni anticipate per preservare le indennità pensionistiche. Intanto, si può – senza colpo ferire – svendere al miglior offerente quel che rimane del patrimonio industriale italiano; annunciare candidamente che a causa dell’aumento delle risorse energetiche non si può, prima o poi, escludere un blackout; continuare ad elargire elemosine di Stato – fino ad arrivare al reddito universale per tutti – ai presunti poveri e ai poveri reali, quelli assoluti, che nella sola Italia sono arrivati alla cifra di 5.600.000 individui, con le loro famiglie.

Si può fare affidamento solo sulle persone che sono rimaste oneste intellettualmente. Diffondere l’informazione che deriva dalle fonti ufficiali, come quella utilizzata da Panorama e dalle voci degli scienziati liberi, che non saranno invitati negli studi televisivi e non saranno intervistati sui giornali di regime, ma che in gran numero e in tutto il mondo, non demordono nel dire la verità. Insieme a quegli straordinari medici volontari, come – in Italia – la rete di Ippocrate.org, che ha salvato dalla morte decine di migliaia di persone, grazie ad un protocollo che consente di curare ai primi sintomi a domicilio, rifiutandosi di seguire le indicazioni della “tachipirina” e della “vigile attesa” e che da qualche giorno ha dovuto sospendere la sua attività, perché la maggior dei suoi membri è stata sospesa dall’Ordine.

Sul piano trascendente, coloro che non cederanno e riusciranno – in questo clima di terrore, che ricorda, nei suoi termini sostanziali ed anche ideologici, lo stesso clima violento, disperato e drammatico in cui è nata la Rivoluzione francese, che ha aperto la strada alla rivoluzioni ancora più cruente del XX secolo, da quella bloscevica a quella nazista – a conservare la fede in Dio e a perseverare, considerino un dettaglio della passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che propone san Luca nel suo Vangelo (22, 63-65): “Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: ‘Indovina: chi ti ha colpito?’. E molti altri insulti dicevano contro di lui”.

Potrebbe sembrare un gioco quello riportato da san Luca. In realtà, quei carnefici una cosa non sopportavano: il Suo sguardo d’amore, nonostante le ingiurie e la flagellazione che pativa. Per questa ragione, i Suoi carnefici furono costretti a bendare i Suoi occhi.

Chi è stato comprato a caro prezzo non può che accettare la prova a cui è sottoposto, imitando il Suo Maestro e imparando da Lui che l’unica risposta possibile al Male è – contemporaneamente – starne lontani, per preservarsi, con tutte le sofferenze che questo comporta e inondarlo di sovrabbondanza di Bene. Chi ha fede sa che il Male ha già perso. Abbia fiducia del fatto che il castello costruito sulla sabbia della menzogna, che appare ora invincibile, si possa frantumare presto.

Fonte: daniloquinto.it

 

Aldo Maria Valli:
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