Dibattito / Dissidenza, astensione, voto cattolico. Voci a confronto

Cari amici di Duc in altum, il mio confronto con Francesco Toscano e l’articolo sulle ragioni di dissidenza e astensione stanno provocando numerose reazioni.

Massimo Viglione del Comitato Liberi in Veritate ha fatto un video.

E alcuni di voi mi hanno scritto.

Ricordo a tutti che potete inviare i contributi a blogducinaltum@gmail.com

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Caro Valli,

capisco e anche apprezzo la sua posizione in linea di principio, ma non la condivido. Non condivido soprattutto l’idea che in democrazia (qualsiasi cosa significhi questo termine pericolosissimo) “devo essere io, elettore, ad avanzare richieste, e i partiti devono attrezzarsi per rispondere”. Invece, a mio avviso, la democrazia dovrebbe consistere in un processo top down: il leader ha un’idea, un progetto, e cerca di convincere quanti più elettori delle sue ragioni. Chi ottiene la maggioranza comanda. Se prediligo invece un processo botton up, mi devo aspettare il populismo per il quale se il popolo vuole burro, burro gli devo dare, anche se per il suo stesso bene servono i cannoni. Oppure vuole i Maneskin alla Scala e Riccardo Muti in esilio e la Messa a mollo e in mutande al posto della Santa Messa tridentina.

E il popolo vuole sempre il burro, i Maneskin e la Messa a mollo se non c’è chi gli propone un progetto (un ideale, si diceva una volta).

Io ho votato per Fratelli d’Italia anche se non sono d’accordo con la scelta bellicista e acriticamente occidentalista praticata con riferimento alla guerra in ucraina. Grande mal di pancia, dunque. Ma almeno ho la speranza che non avremo la Cirinnà ministr3 della famigli3 e Zan all’Istruzione; e forse, chissà, se il buon Dio ci aiuta e fa perdere le elezioni di mid term ai democratici, forse potrebbero ritrovare voce i tanti che in quel partito non gradiscono l’asservimento dell’Italia e la subordinazione dei nostri interessi a quelli altrui. È solo una speranza. La speranza di uno che non crede al valore salvifico della democrazia (quanti danni sono stati fatti cercando di imporla a suon di bombe a chi ne faceva felicemente a meno!) ma che non crede nemmeno che sia possibile “fermare il mondo per scenderne”.

Marco

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Caro Valli,

anch’io ho avuto la tentazione di astenermi. Ma non l’ho fatto per due motivi: 1) ho maturato la convinzione che, in assenza di una legge che assegni i seggi disponibili in funzione dell’affluenza, si fa il gioco del Sistema a non votare; questo perché il Sistema i suoi li manda sempre alle urne (basti vedere il Pd che nonostante gli scempi fatti in dieci anni di governo si prende ancora cinque milioni di voti).  2) perché, votando chi si pensa sia il più distante da quelle posizioni, occorre opporsi al Pd e a questa Sinistra che gli gravita intorno e che è il vero nemico del paese e del cristianesimo.

Fabrizio

*

Caro Valli,

le scrivo volentieri per ringraziarla del suo articolo (che già ho girato a qualche amico) sui motivi dell’astensione dal voto e per il confronto con Francesco Toscano a Visione Tv. Con le sue riflessioni mi ha fatto vedere molto meglio alcuni motivi che avevano indirizzato anche il sottoscritto verso l’astensione.

Ho apprezzato molto la sua espressione relativa al senso della realtà come prima qualità di un candidato, e così ho anche potuto valutare che in questa tornata elettorale noi elettori italiani abbiano avuto a che fare con autentici dilettanti allo sbaraglio.

Purtroppo il mio giudizio sulle attitudini politiche di Francesco Toscano è cambiato, e non in meglio.

Caro Valli, è la seconda volta che la incontro in rete ed è stato un vero piacere.

Francesco 

 

 

 

 

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