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Aborto / Sulle farneticazioni di Bettazzi e Piana

Cari amici di Duc in altum, non pochi lettori mi hanno scritto per segnalarmi, pieni di tristezza, sgomento e indignazione, le prese di posizione – di cui si occupa Sandro Magister nel suo blog – del vescovo Luigi Bettazzi e del teologo Giannino Piana circa l’aborto.

In breve, sulla rivista Rocca, Bettazzi ha sostenuto che si è “persona umana” solo “dopo il quarto/quinto mese” di gravidanza, e quindi prima di questa data l’aborto non è un omicidio e nemmeno un peccato. Dopo di che, sempre su Rocca, il teologo moralista Giannino Piana ha ripreso le argomentazioni di Bettazzi sostenendo di condividerle.

I lettori che mi hanno scritto mi esortano a commentare, ma qui c’è poco da commentare. C’è solo da pregare per Bettazzi (novantanove anni) e Piana (ottantatré). Ciò che sostengono è contrario non solo alla dottrina cattolica, ma al buon senso. Non intendo quindi spendere parole e tempo per confutare certe farneticazioni.

Mi limito a ricordare ciò che mi hanno detto due scienziati che ho avuto l’onore di conoscere e intervistare.

Il primo è Angelo Vescovi, non credente, professore di biotecnologie: “La vita che inizia è dimostrabile su basi di fisica classica, con numeri e formule alla mano. Non è una questione di opinioni. La vita inizia all’atto della formazione del nucleo diploide dell’essere umano, che contiene l’informazione genetica che caratterizza quell’essere. La vita inizia con la fecondazione e finisce con la morte”.

Ed ecco Giuseppe Noia, ginecologo e docente universitario: “La scienza prenatale dimostra in modo inconfutabile che l’embrione è vita umana. La relazione tra il figlio e la madre è precocissima, è biunivoca e incomincia addirittura prima dell’impianto dell’embrione. I primi otto giorni della nostra vita prenatale sono decisivi per il futuro della persona fino all’età adulta. E l’embrione non è mai passivo, ma fin da subito partecipa attivamente al dialogo. Le basi scientifiche e culturali esistenti all’epoca della formulazione della legge 194 sono state del tutto superate”.

Punto. Il resto? Fantasie malate.

A.M.V.

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Aldo Maria Valli:
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