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Caro Aldo Maria, ti scrivo / Cronache dal clero. L’Immacolata vaccinazione

di padre Mario Begio

Caro Aldo Maria,

oggi condivido con te quello che mi ha riferito Sonia, la quale ha avuto la triste idea di andare a Messa nel giorno dell’Immacolata, anziché andare a sciare come molti cristiani che, saran pure tiepidi, ma almeno non diventano eretici.

Sonia, dicevo, ha scoperto durante l’omelia che “Maria è nata senza peccato e senza malattia” (e fin qui, amen) “e noi invece siamo nati col peccato e con la malattia e per questo” (tenetevi forte) “sin da piccoli dobbiamo farci i vaccini perché solo coi vaccini possiamo poi crescere sani come Maria”.

Delle tre non so cosa mi imbarazzi maggiormente. Che il prete si faccia promoter delle Big Pharma e forse spera davvero che da questo gli gioverà un aumento nell’otto per mille. O che il prete confonda i sacramenti e le opere di misericordia con i vaccini, perché in realtà “come Maria” noi possiamo sperare di diventarlo (in realtà mai, al massimo ci avviciniamo un pochino alla Sempre Vergine) crescendo nella vita di Grazia. O che il prete sia in generale un povero ignorante e non abbia timore di manifestarlo su qualsivoglia tema: teologico, medico, farmacologico, omiletico. Sì, perché mio nonno era un contadino e sapeva di essere ignorante e per questo in pubblico parlava poco. E con ciò è dimostrato che una bella fetta di clero oggi è più ignorante dei contadini di quarant’anni fa. Loro però il raccolto a fine stagione lo portavano a casa. Ma i preti invece a fine vaccinazione cosa sperano di portare a casa? Qualche funerale per malore improvviso?

E mi fermo qui. Per oggi.

7.continua

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Padre Mario ha una mail alla quale potete scrivere: mario.begio@gmail.com

Aldo Maria Valli:
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