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Abusi eucaristici / E Nostro Signore finì nel borsello

Caro Valli,

una testimonianza a proposito del modo in cui viene spesso trattato Nostro Signore.

Martedì 21 agosto mi sono recato alla Messa delle 9 nella chiesa di San Demetrio, a Salerno.

Qualche minuto prima che iniziasse la celebrazione, circa un quarto d’ora, si è presentato all’altare un signore in pantaloncini corti e maglietta.

Dopo aver a lungo deterso le mani con il fatidico disinfettante (che non manca mai sull’altare), ha aperto il tabernacolo e, accennata un’incerta genuflessione, ha preso la pisside con le ostie consacrate, l’ha poggiata sull’altare, ne ha prelevato alcune particole e le ha poste in un contenitore che aveva con sé.

Rimessa la pisside nel tabernacolo, dopo un’altra appena accennata genuflessione ha infilato il contenitore con le ostie consacrate nel borsello che aveva a tracolla ed è andato via.

Dopo poco è iniziata la messa, concelebrata da tre sacerdoti.

Non so chi fosse quel signore. Probabilmente, immagino, un “ministro straordinario” incaricato di portare l’Eucaristia ai malati e alle persone che non possono recarsi in chiesa.

Non aggiungo altro.

Pietro

Aldo Maria Valli:
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