Libri scolastici? No, “ipocrilibri”

Caro Valli,

per quanto riguarda i libri di testo (questione alla quale Duc in altum sta giustamente dando rilievo) sono anni che io, in qualità di genitore e rappresentante nelle scuole dei miei figli (per controllare da vicino, anzi da dentro!), noto che c’è un progressivo dilagare della falsità. Infatti io ormai li chiamo “ipocrilibri”.

Sono anni che i miei figli a scuola studiano storia o geografia (povera geografia, materia così importante ma che evidentemente mette grande paura ai nostri governanti, tanto da eliminarla dalle scuole superiori) ma a casa siamo noi, mio marito ed io, a dire loro come stanno veramente le cose.

I libri di testo contengono ovunque riferimenti all’Agenda 2030 e negli anni scorsi mio figlio, al secondo anno di liceo scientifico, in pieno Covid, ha dovuto studiare una pagina di scienze dedicata ai vaccini e a quanto sia pericoloso, per la salute nostra e del prossimo, non farseli iniettare. Ovviamente noi gli abbiamo spiegato per filo e per segno la realtà delle cose. Risultato: non si è fatto vaccinare ma è stato l’unico a dover restare a casa perché, pur sanissimo, era senza green pass.

Devo aggiungere però un aspetto importante: è vero che i libri di testo cercano di indottrinare, ma gli insegnanti hanno l’ultima parola e finora, nella nostra esperienza, sono stati piuttosto cauti.

Questo mi fa ben sperare!

Arianna

 

 

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