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Contrordine fedeli! “Fiducia supplicans” non dice quel che dice

di Vincenzo Rizza

Caro Valli,

il pontefice, nel corso della recente udienza ai partecipanti alla plenaria del Dicastero per la dottrina della fede, ha avvertito la gesuitica necessità di precisare, con riguardo alle benedizioni previste da Fiducia supplicans, che “quando spontaneamente si avvicina una coppia a chiederle, non si benedice l’unione, ma semplicemente le persone che insieme ne hanno fatto richiesta. Non l’unione, ma le persone, naturalmente tenendo conto del contesto, delle sensibilità, dei luoghi in cui si vive e delle modalità più consone per farlo”.

Una piccola marcia indietro che avrebbe sicuramente stuzzicato la fantasia di Giovannino Guareschi. Immagino la vignetta con un povero sacrestano che corre sventolando un foglio e urlando al sacerdote in procinto di benedire un’unione irregolare:

Contrordine fedeli, la frase contenuta in Fiducia supplicans per cui “si può comprendere la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso” contiene un errore di battitura e pertanto va letta “si può comprendere la possibilità di benedire le persone in situazioni irregolari e le persone dello stesso sesso.

Peccato che le vignette di Guareschi riguardassero ipotesi in cui il contrordine veniva dato ai compagni comunisti in una situazione chiaramente inventata e surreale circa il travisamento di frasi contenute nell’Unità, mentre oggi viene dato ai cattolici su affermazioni realmente contenute in documenti ufficiali della Chiesa.

Abbiamo scherzato, è il messaggio che emerge; forse per vedere l’effetto che fa.

Il pontefice ha sottolineato nel suo discorso anche che il Dicastero è “così impegnato nell’ambito dell’intelligenza della fede di fronte al cambiamento d’epoca che caratterizza il nostro tempo”. Verosimilmente è per premiare l’autore di cotanta sapienza che qualche giorno fa ha quindi nominato il prefetto del Dicastero anche membro del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani: quale miglior candidato di chi ha dato ampia prova di sé pubblicando Fiducia supplicans, dividendo i cattolici di mezzo mondo e attirando le dure critiche dei cristiani ortodossi! Che il pontefice voglia vedere anche lì l’effetto che fa?

In verità appare evidente il tentativo di mutare la dottrina facendo finta che nulla è cambiato ma introducendo cambiamenti più o meno rilevanti (da precisare e rettificare in caso di eccessivo scandalo) che consentano di allargare sempre di più la finestra di Overton aperta dalla neo-chiesa in uscita. Il “cambiamento d’epoca che caratterizza il nostro tempo” farà il resto, rendendo prima o poi accettabili per tutti o quasi concetti in realtà incompatibili con il cattolicesimo (quanto meno con il cattolicesimo tramandatoci fino a una decina di anni fa).

Con Fiducia supplicans si voleva aprire un nuovo varco che (almeno parzialmente) è stato rabberciato da molti prelati e fedeli che si sono rifiutati di difendere l’indifendibile. Chissà quali saranno i prossimi tentativi: Il papa ha anticipato che il Dicastero per la dottrina della fede sta lavorando su un documento che riguarderebbe il “primato della persona umana” e la “difesa della sua dignità al di là di ogni circostanza”. Tremo al solo pensiero di cosa il Dicastero e il suo prefetto possano partorire in argomento, salvo non sia presto ascoltata l’invocazione di tanti che auspicano un provvedimento pontificio in favore del prefetto intitolato Abdicatio implorans.

Aldo Maria Valli:
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