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Belgio / Cronache dalla neo-chiesa. Così muore una parrocchia

Nei giorni scorsi, in una dichiarazione, l’arcidiocesi belga di Malines-Bruxelles ha fatto sapere che la parrocchia Don Bosco a Buizingen, circa sedici chilometri a sud-ovest dalla capitale Bruxelles, “non continuerà più a esistere in quanto parrocchia”, anche se avrà “qualche legame permanente” con la Chiesa cattolica. Un annuncio che, ben lungi dal portare chiarezza, lascia senza risposta diverse domande chiave.

Il vicariato del Brabante Fiammingo e Malines – regione dell’arcidiocesi di Bruxelles affidata a un vescovo ausiliare – ha dichiarato di aver compiuto questo passo dopo un anno e mezzo di colloqui. Pertanto la parrocchia “funzionerà ora come una comunità” o una “organizzazione religiosa indipendente”.

Il sito ufficiale della Chiesa cattolica nelle Fiandre sottolinea che la parrocchia Don Bosco di Buizingen era “nota per le innovazioni di vasta portata nel campo della liturgia e dei sacramenti”. “Ad esempio, l’Eucaristia è guidata, tra gli altri, da donne laiche”, ma non si chiarisce come una donna o un qualsiasi laico possa “guidare” l’Eucaristia, che può essere celebrata solo da un ministro ordinato.

La decisione arriva sei mesi prima della visita di papa Francesco in Belgio e sei mesi dopo che l’arcivescovo Luc Terlinden ha preso il timone dell’arcidiocesi, succedendo al cardinale Jozef De Kesel.

Anche se l’arcidiocesi non ha fornito dettagli, si suppone che la parrocchia sia stata soppressa in quanto entità giuridica e al suo posto sia stato creato un nuovo soggetto il cui profilo però non è chiaro.

La parrocchia Don Bosco, che risale al 1951, dal 1981 al 2009 fu guidata dal sacerdote e attivista Rik Devillé, autore del libro L’ultima dittatura: un appello per una parrocchia senza papa (1992), testo in cui l’autore criticava duramente le attuali strutture della Chiesa.

Quando Devillé lasciò la parrocchia, gli successe un gruppo di diciannove laici che si alternavano nel dirigere la liturgia domenicale, e ancora oggi il sito web della parrocchia afferma che “ogni fine settimana un membro del gruppo di lavoro liturgico si occupa dell’Eucaristia”.

Nei giorni feriali la parrocchia organizza una serie di attività, quali la meditazione cristiana e la “danza sacra”. Secondo i media belgi, ospita anche vendite di libri e lezioni di yoga.

Il sito Vrt Nws ha scritto che nella parrocchia i battesimi sono stati celebrati senza autorizzazione da laici, e anche quella descritta come “Eucaristia” è un non meglio precisato servizio gestito da laici.

Nel Nord Europa, in un contesto di forte calo delle vocazioni sacerdotali, le celebrazioni domenicali in assenza di sacerdote sono sempre più comuni. In Inghilterra e Galles, ad esempio, ci sono celebrazioni della Parola e della Comunione nelle quali, dopo la liturgia della Parola, un laico distribuisce la santa Comunione consacrata in una precedente Eucaristia.

In queste occasioni il leader della comunità afferma: “Poiché il sacerdote non può essere con noi, non possiamo celebrare l’Eucaristia. Riflettiamo sulla Parola, preghiamo insieme e poi condividiamo il Corpo e il Sangue di Cristo consacrati per noi in una precedente Eucaristia”.

La sezione liturgia del sito web della parrocchia Don Bosco di Buizingen contiene decine di celebrazioni campione, suggerendo un approccio sperimentale alle liturgie. Il sito afferma che per le celebrazioni i membri del “gruppo di lavoro liturgico” sono “liberi di scegliere un tema” e “nei periodi liturgici forti come l’Avvento e la Quaresima lo stesso tema viene affrontato più domeniche consecutive”. Tuttavia, “chi lo desidera, anche se non fa parte del gruppo di lavoro liturgico, può organizzare una celebrazione”.

Secondo dati del 2022, circa la metà dei circa dodici milioni di abitanti del Belgio si identifica come cattolica, ma la percentuale di fedeli che frequentano la messa almeno una volta al mese è inferiore al 9%.

Dopo la revoca delle restrizioni sul coronavirus, la partecipazione alla messa domenicale è aumentata modestamente, ma la frequenza è rimasta del 40% inferiore rispetto al 2017.

Sebbene la Chiesa cattolica in Belgio sia relativamente piccola, ha esercitato una notevole influenza sulla Chiesa mondiale nei decenni successivi al Concilio Vaticano II.

Già nel settembre 2022 i vescovi belgi hanno pubblicato un testo che consente una benedizione rituale delle coppie dello stesso sesso, più di un anno prima che il Vaticano pubblicasse la dichiarazione Fiducia supplicans sulla “possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso”.

Papa Francesco nel dicembre scorso ha fatto sapere di voler visitare il Belgio quest’anno. Si pensa che il viaggio potrebbe avvenire nel mese di settembre, ma il Vaticano non ha confermato ufficialmente la visita e molto dipende dalle condizioni di salute del papa.

La settimana scorsa la nunziatura apostolica del Belgio ha annunciato che papa Francesco ha ridotto allo stato laicale monsignor Roger Vangheluwe, quasi quattordici anni dopo che il vescovo di Bruges si era dimesso in seguito alla sua ammissione di aver ammesso di aver abusato di un nipote.

Fonte: pillarcatholic

Nella foto, l’ormai ex parrocchia Don Bosco a Buizingen

 

 

Aldo Maria Valli:
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