Cari amici di Duc in altum, ricevo questa lettera che volentieri vi propongo.
***
Gentile Aldo Maria Valli, le inoltro la email che ho scritto poco fa all’arcivescovo di Loreto sulla disavventura accadutami ieri, all’ingresso della Santa Casa. Se l’arcivescovo dovesse rispondermi, la informerò.
Nel frattempo, tramite lei, vorrei che molti fedeli cattolici venissero a conoscenza di queste nefandezze. Grazie per l’attenzione.
*
A monsignor Fabio Dal Cin
Arcivescovo-Prelato di Loreto
Eccellenza, ieri pomeriggio ero nella Basilica di Loreto, per pregare.
Avrei voluto visitare anche la Santa Casa, ma sulla passerella d’ingresso sono stato poco gentilmente fermato da un addetto, una sorta di custode, che mi ha sbarrato la strada, impedendomi l’accesso, solo perché ero sprovvisto di mascherina.
Le vorrei umilmente ricordare che le suddette mascherine non sono più obbligatorie per molti luoghi al chiuso, sul territorio italiano, dalla scorsa domenica, come da ordinanza del ministero della Salute. Le stesse non sono più obbligatorie, ma solo raccomandate, anche nelle chiese, come da recente decreto della Conferenza episcopale italiana.
Inoltre, coprirsi il volto in pubblico determina, ai sensi della legge n. 352/1975, della legge n. 155/2005 e dell’art. 85 TULPS, sia una sanzione pecuniaria che una sanzione penale (fino a due anni di galera).
Mi auguro, quindi, di non avere mai più problemi del genere in uno dei luoghi più santi del mondo. Soprattutto, mi auguro che Lei, leggendo queste mie parole di sdegno, provi almeno un minimo di vergogna per l’accaduto.
La Basilica di Loreto è pur sempre la casa di Dio e mi pare che Dio non abbia mai vietato l’accesso a nessuno.
Distinti saluti
Lettera firmata