di padre Mario Begio
Caro Aldo Maria,
continuiamo con la saga della Santa Comunione, che una volta era una cosa seria, mentre ora è una procedura d’ufficio (e speriamo non cada in prescrizione).
Mi telefona Olga, casalinga di cinquant’anni e madre di quattro figli. Olga ha fatto una cosa pazzesca, che meriterebbe il Cupolino d’Oro, premio che si dà a chi meglio incarna lo spirito romano. Si è avvicinata al suo vescovo e gli ha lasciato una lettera con una semplice richiesta: ripristinare quanto prima la Comunione in bocca.
Risposta del vescovo, peraltro biblista: “Io leggo che nell’ultima cena gli apostoli hanno preso il pane con le mani” (credo si riferisca al “prendete e mangiatene tutti”, e vabbè).
Mi dice Olga: “Ma gli apostoli sono vescovi, mica laici”. E credo non servano altri commenti per capire il livello cui sono cadute la teologia e la pastorale.
Se posso umilmente consigliare i nostri Pastori e teologi molto dotti e sapienti: proseguiamo pure a vele spiegate con le riforme del Vaticano III, eccetto sulla Bibbia. Quella torniamo a sequestrarla ai laici, che altrimenti scoprono tutte le nostre truffe.
E mi fermo qui. Per oggi.
13.continua
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