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Santità è purezza / Rileggendo san Giovanni Bosco. 1

di don Marco Begato

Nelle mie due serie precedenti, pubblicate su Duc in altum, ho provato a rileggere con voi alcuni testi, scritti da san Giovanni Bosco, sulla figura di san Giuseppe e la fede nella Divina Eucaristia.

Oggi invece vado a leggere uno scritto del 1935, composto da don Pietro Ricaldone, rettor maggiore dei salesiani e quarto successore di don Bosco alla guida della congregazione salesiana. Don Ricaldone scrive la consueta Strenna, cioè il messaggio annuale destinato alla Congregazione e alla Famiglia salesiana nel mondo, e sceglie per l’occasione di comporla “a ricordo della canonizzazione di san Giovanni Bosco nostro fondatore e padre” avvenuta l’anno precedente. Di grande interesse scoprire il tema selezionato, che evidentemente è ritenuto rappresentativo della santità del fondatore e del carisma dei salesiani. La strenna ha per titolo Santità è purezza. La purezza è presentata come cifra sintetica della vocazione salesiana ed educativa. Quanto segue sarà dunque una ripresa di questo saggio composto da don Pietro Ricaldone in onore di san Giovanni Bosco, pienamente aderente ai sentimenti del santo educatore. Ritengo particolarmente prezioso meditare un simile insegnamento, che sia antidoto e guida in questi tempi di scurrilità, pornografia e violenza sessuale. Il degrado sessuale comporta l’abbrutimento dell’umanità, sua soluzione sarà la purezza, non per giungere a un semplice equilibrio nei rapporti umani, ma per recuperare l’alta e imprescindibile vocazione universale alla santità. I paragrafi che seguono ricalcano passo passo i paragrafi della Strenna; il virgolettato è tutto tratto dalla Strenna, si tratti di espressioni di don Bosco, di don Ricaldone o di altri testimoni; i commenti e i raffronti con la modernità sono miei. Dedico queste brevi pagine a tutti gli educatori: possano riscoprire il fascino della predicazione e della formazione alla purezza per sé e per il loro giovani.

L’Immacolata

Don Ricaldone avvia la Strenna con un richiamo alla propria Circolare dell’8 dicembre 1933. Cosa significa l’8 dicembre per san Giovanni Bosco e per i salesiani? La fondazione del primo oratorio (1841)? Sì, ma provvidenzialmente e ancor più indica la centralità dell’Immacolata nella vita dei seguaci di don Bosco. L’Immacolata è “l’ideale stesso di vita di tutti i suoi figliuoli”, come “richiamo costante e solenne a quella virtù che dal Padre sarebbe stata lasciata in retaggio come caratteristica”, in sintesi “l’Immacolata è l’ideale sommo della purezza cui dobbiamo incessantemente aspirare con tutte le nostre forze per conseguire la santità impostaci dalla nostra vocazione”. E dunque, a due anni di distanza da quella Circolare, e avendo nel frammezzo celebrato la canonizzazione del Fondatore “in un modo così grandioso quale la storia della Chiesa ricorda poche volte”, eccoci al testo del 1935, che “ci presenta la santità quale se la rappresentava il nostro Fondatore, cioè sotto l’aspetto della purezza”.

Messaggio di purezza

Donde questo accostamento così stringente tra santità e purezza, essendo consapevoli che la santità più in generale significa “uniformità al volere di Dio”? Esso nasce dalla sensibilità educativa salesiana e dall’opera di don Bosco tra i giovani: “Si era convinto che la sola pedagogia capace di renderli buoni e forti è quella che li mette sotto la guida del Divino Pedagogo, che li conduce cioè a Gesù cristo e li fa vivere della stessa sua vita nell’unione eucaristica. Gesù però si diletta trovarsi tra i gigli ed ecco perché san Giovanni Bosco non si stancava di ripetere loro che Gesù risiede nei cuori puri”. E dunque la rinuncia alla purezza è la rinuncia alla comunione con Gesù e rinunciare alla comunione con Gesù significa precipitare nel vuoto della vita e nel fallimento educativo. Che è poi quanto stiamo tristemente osservando in questi anni. E così, conclude il rettor maggiore, “non vi stupirete se nell’anno in cui la Chiesa ci presenta il nostro caro Padre nell’aureola della santità, io mi sia convinto di non potergli fare cosa più gradita che esortando tutti i Salesiani a riflettere senza posa che la santità nostra deve estrinsecarsi specialmente con una vita di candore e purezza verginale”.

1.continua

Aldo Maria Valli:
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