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Sul film blasfemo “Santocielo” e il silenzio dei cattolici

di Emanuele Pavoni

Caro Valli,

sono un suo affezionato lettore e mi permetto di scriverle circa il totale silenzio dell’opinione pubblica (in particolare della sua componente cattolica, sempre ammesso che esista ancora) davanti al contenuto del nuovo film natalizio della nota coppia comica Ficarra e Picone, Santocielo. Perché si tratta del film più blasfemo che sia mai stato girato.

Ma andiamo con ordine. Nel film viene immaginato che Dio, stufo dei peccati dell’umanità, voglia cancellarla con un nuovo diluvio universale, ma viene messo in minoranza da un’assemblea di angeli che gli vota contro, costringendolo a rinunciare al suo proposito. Questa è già una prima blasfemia (cioè che la democrazia sia più potente della volontà di Dio). Così, democraticamente, viene deciso di dare una seconda chance all’umanità inviandole un nuovo messia attraverso una nuova annunciazione per opera dell’angelo interpretato da Picone, il quale porta l’annuncio non a una donna, ma a un uomo, il personaggio interpretato da Ficarra. Seconda blasfemia, perché viene parodiata in modo osceno l’Annunciazione a Maria, con un uomo al suo posto. E qui veniamo alla terza e più terribile blasfemia: l’uomo “incinto” farà nascere il nuovo messia, quello che finalmente aprirà gli occhi (o il cervello, come dice la Ferragni quando fa la militante gender) all’umanità peccatrice e patriarcale, riscattando il suo destino e aprendo definitivamente le porte all’era della giustizia e della felicità universali. Intanto, perché questa nuova annunciazione lede l’unicità dell’Incarnazione di Cristo, che è e sarà sempre un evento unico nella Storia. E poi, signori, ragioniamo un attimo: un nuovo messia?  Un altro Cristo? E chi potrebbe mai essere? Ma è facile, è lui, è l’Anticristo! Anticristo che non nasce da donna, ma da uomo “incinto”, contro ogni natura, che giunge per rettificare ciò che ha fatto e annunciato Cristo, considerando la missione di quest’ultimo fallita perché morto in croce (Solov’ev ha scritto giustamente che il punto focale è che, alla base, l’Anticristo non crede alla resurrezione e alla vittoria sulla morte). Un film che fa venire i brividi. E promosso e diffuso sotto Natale, per di più! Perché, come abbiamo detto, l’Anticristo vuole ricalcare Cristo e perfezionare la sua opera. Ma in realtà non è altro che la sua più perversa e ridicola parodia. Ripeto, tutto ciò è gravissimo. Qui non siamo più alla banale e ripetitiva bestemmia delle vignette di Charlie Hebdo, perché abbiamo direttamente l’annuncio e la comparsa dell’Anticristo. Ficarra e Picone gongolano e confermano indirettamente tutto ciò: nelle interviste rilasciate sostengono che la religione vada presa con leggerezza (cosa che è puro non sense), che è nociva solo quando prevalgono certi atteggiamenti umani troppo consolidati (quindi con l’interpretazione giusta, quella progressista proposta da loro, allora la religione diventa bella e utile), che il film deve insegnare a essere inclusivi, aperti alle differenze e a più punti di vista eccetera. Tutto all’insegna del nuovo messia partorito da Ficarra. Complimenti.

E la Chiesa, di fatto, tace, quando invece dovrebbe reagire, lanciare anatema e scomunicare i due saltimbanchi e chiunque abbia lavorato al film. Davvero desolante. Questa non è fiction, perché rischia di essere drammaticamente la rivelazione del futuro che ci aspetta.

Non ci avevo mai pensato (e neanche Solov’ev, visto che ai suoi tempi una cosa del genere era semplicemente inimmaginabile), ma l’Anticristo potrebbe davvero nascere in questo modo, da un uomo “incinto”, da un utero in affitto o da chissà quale altra diavoleria transumanista che ne segnerebbe fatalmente la personalità con un feroce odio (anche verso sé stesso) e allo stesso tempo un folle delirio di onnipotenza.

Questo film ci dimostra quanto effettivamente siamo vicini ai tempi ultimi e quanto la comparsa dell’Anticristo sia imminente. Del resto, il suo sussurro mellifluo, con la sua falsa generosità, si sente distintamente nel modo di pensare che si sta imponendo ovunque, come ad esempio nei messaggi con cui viene promossa la cultura della morte: “Ascoltami, tu non devi soffrire più. Puoi dire basta quando vuoi, è sufficiente che vai in una clinica in Svizzera e ogni tuo dolore cesserà. Fidati di me, perché rispetto al mio predecessore, io sono infinitamente più buono e generoso, per cui posso toglierti la tua croce e darti la felicità che tanto desideri. Andare in quella clinica è un tuo diritto, è una scelta di libertà che nessuno può e deve toglierti. Vacci, e cessa di soffrire”.

 

Aldo Maria Valli:
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