Meditazione / Ci interessa il giudizio del mondo o il giudizio di Dio?

Il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo

Gv 17,11-19

di Eremita

San Paolo ha detto: “Siamo diventati come la spazzatura del mondo” (1 Cor 4,13).

Occorre fare una seria riflessione sulla Parola di oggi. Gesù Cristo ha detto nel Vangelo che il mondo ci odia. E perché il mondo ci odia? Per un motivo solo: perché siamo cristiani. Perché difendiamo la vita, perché abbiamo la pretesa di predicare dappertutto che solo Gesù Cristo è la Verità, perché abbiamo in odio il peccato (ma non il peccatore), perché crediamo che solo nel Nome di Gesù si possono compiere miracoli e prodigi. Questo il mondo non lo accetta. Oggi il mondo ti fa la sua catechesi, dicendoti che se predichi Gesù Cristo come unica Verità sei un intransigente, un fanatico, un pazzo. Appena dici che l’aborto è un peccato, sono pronti a lapidarti. Appena predichi che l’eutanasia è peccato, ti ridicolizzano davanti al mondo. E se per sbaglio ti vedono in giro a “evangelizzare”, ti dicono che stai solo facendo un inutile proselitismo. Ma a noi interessa forse il giudizio del mondo o non piuttosto quello di Dio? E allora dobbiamo essere pronti alla persecuzione. Perché Gesù Cristo lo aveva già detto. Saremo ridicolizzati, perseguitati, umiliati, derisi, portati davanti ai tribunali degli uomini e anche uccisi. E tutto per il Nome di Gesù! Oggi più che mai siamo chiamati a cercare la Gloria di Dio e non la nostra. Sta scritto infatti: “Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Lc 6,26).

Il mondo è pieno di falsi profeti che cercano il plauso della gente. Il Signore invece ci chiama a essere profeti veri, a portare il Suo Vangelo in tutto il mondo. Oggi molte parrocchie si svuotano perché non si evangelizza più. Non scorre più l’acqua fresca dello Spirito Santo. Oggi si cerca di lisciare il pelo al peccatore, per cercare di non pestare i calli a nessuno e vivere costantemente nel politicamente corretto. Oggi la cura dei “poveri” e degli “emarginati” è diventata per lo più una facciata. Ma alla Chiesa Gesù ha consegnato un altro mandato: andate e predicate il Vangelo a ogni creatura. Sta scritto: “I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” (Mt 26,11). E chi è più emarginato e più povero di chi vive lontano da Dio e vive nella disperazione? A quello occorre portare una speranza, annunciandogli che solo Gesù Cristo può spezzare le catene del suo peccato e condurlo alla vera felicità e alla vita eterna! Questa oggi è la nostra chiamata. Anche a costo della vita. Seguendo l’esempio dei martiri.

Amen.

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