
E se il prossimo papa…
di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
brevi riflessioni sul prossimo papa in vista del conclave.
Chiunque egli sia, non mi importa cosa abbia dichiarato e che posizioni abbia assunto in passato e neppure che nome scelga. L’importante è che ponga Cristo al centro, sia difensore del cattolicesimo e abbia a cuore l’unità della Chiesa.
E se fosse umile? L’importante è che non sia un’umiltà di facciata.
E se volesse indossare pantaloni neri? L’importante è che rispetti la dignità del Successore di Pietro e del Vicario di Cristo in terra e che ricordi che la Chiesa non è del papa ma di Cristo.
E se volesse andare in giro per Roma ad acquistare occhiali e dischi? L’importante è che lo faccia non per ricercare consenso mediatico e senza mettere a repentaglio la sicurezza sua e di chi gli sta intorno.
E se parlasse sempre di misericordia e carità? L’importante è che sappia spiegare che la più alta forma di misericordia e carità consiste nell’annunciare genuinamente il Vangelo senza pericolose scorciatoie ed edulcorazioni.
E se dovesse ripetere come un mantra che occorre aiutare i poveri? L’importante è che ricordi, innanzitutto, i poveri in spirito e che la povertà materiale va combattuta con gli strumenti della tradizionale dottrina sociale della Chiesa e non con discutibili ricette sudamericane.
E se dovesse perorare l’accoglienza dei migranti? L’importante è che ricordi che ciascuno Stato ha diritto a regolare con equità le proprie politiche migratorie e soprattutto che il primario diritto da tutelare è quello di consentire alle popolazioni di vivere dignitosamente nel proprio paese.
E se dovesse insistere per la tutela del creato? L’importante è che non trasformi la scienza in dogma e che chiarisca che non è l’uomo al servizio della natura ma che la natura è un dono di Dio, regalata all’uomo perché la domini e la accudisca con amore per il suo sostentamento.
E se dovesse coltivare la sinodalità? L’importante è che non trasformi la Chiesa nell’ennesimo inutile organismo internazionale pseudo rappresentativo e che condanni senza riserve aperture volte a dimenticare gli insegnamenti di Gesù e dei Padri e Dottori della Chiesa, evitando che la Barca di Pietro sia sballottata da qualsiasi vento di dottrina.
E se dovesse cercare il dialogo con le altre religioni? L’importante è che quel dialogo sia solo una forma di rispetto reciproco, senza alcuna rinuncia alla necessità di annunciare Cristo al mondo, unica fonte di salvezza, Via Verità e Vita.
E se predicasse l’accoglienza per todos todos todos? L’importante è che la doverosa accoglienza per tutti, nessuno escluso, sia per convertire i nostri cuori a Cristo e non per assecondare ogni nostra inclinazione al peccato.
E se volesse riformare la curia e risanare le finanze vaticane? L’importante è che non si fermi a riforme di facciata ma sia capace, con equilibrio e nel rispetto del diritto e della dignità delle persone, non solo ad avviare processi ma anche a concluderli.
E se volesse nominare suoi amici alle più alte cariche ecclesiastiche? L’importante è che scelga tra questi uomini capaci e amanti di Cristo e della Chiesa.
A noi il compito di pregare: per l’anima del defunto pontefice e perché lo Spirito possa donarci un successore santo.