
Il conclave dell’incertezza
Eccoci alla vigilia del conclave. In un clima di grande incertezza.
Edward Pentin, osservatore attento delle cose vaticane, scrive [qui]: “Prevedere chi sarà il prossimo papa è come lanciare freccette contro un bersaglio, ma bendati”.
Ormai i nomi dei candidati più accreditati sono di dominio pubblico, ma “conoscere con precisione il cardinale che i membri del Sacro Collegio sceglieranno come successore di Pietro è un’impresa alquanto folle”.
Pentin ricorda: “Quasi nessun vaticanista aveva il cardinale Jorge Mario Bergoglio nelle proprie liste nel 2013. E le agenzie di scommesse non se la passano meglio. Molte offrono quote alte per candidati improbabili”. Particolarmente difficile anche “prevedere la durata di questo conclave, che potrebbe essere lungo, poiché molti dei cardinali provengono dal Sud del mondo e sono in gran parte sconosciuti”.
Pentin elenca comunque dieci nomi: Péter Erdö, 72 anni, arcivescovo di Esztergom – Budapest; Pietro Parolin, 70 anni, ex Segretario di Stato vaticano; Matteo Zuppi, 69 anni, arcivescovo di Bologna; Willem Eijk, 71 anni, arcivescovo di Utrecht; Pierbattista Pizzaballa, 60 anni, patriarca di Gerusalemme; Mario Grech, 68 anni, maltese, segretario generale della segreteria del Sinodo dei Vescovi; Robert Sarah, guineano, 80 anni il prossimo giugno; José Tolentino Calaça de Mendonça, 59 anni, portoghese; Robert Francis Prevost, 69 anni, già prefetto del Dicastero per i vescovi dall’aprile 2023; Raymond Burke, Stati Uniti, 76 anni.
Su Prevost però grava il sospetto dopo l’emergere di ombre sulla gestione di alcuni casi di abusi. Una vicenda che risale al 2019 ed è stata illustrata in una lettera indirizzata al papa da un gruppo di persone che si dichiarano vittime di abusi da parte di un sacerdote che avrebbe aggredito sessualmente tre minori.
Alcune fonti riferiscono che in vista del conclave il gruppo conservatore, frammentato, sarebbe in grave ritardo nel disegnare una strategia. Sarebbe stata comunque rifiutata l’offerta di Parolin di candidarsi come “papa di tutti” concedendo garanzie su liturgia e dottrina. Un gruppo di conservatori si sarebbe orientato sul cardinale Ambongo della Repubblica Democratica del Congo, ma più consistente sarebbe il gruppo propenso a sostenere Erdö.
Sul fronte progressista sembra che l’iniziale orientamento su Prevost, anche a causa delle voci che lo riguardano, si sia bloccato, mentre avanzerebbero le possibilità di Aveline.
“Sono convinto che continueremo sulla linea di Bergoglio, ne ho parlato con molti cardinali” dice da parte sua il cardinale Walter Kasper. “I fedeli aspettano un nuovo Francesco. I conservatori? Un piccolo gruppo”.
Non pochi osservatori sostengono che i candidati di spicco potrebbero bloccarsi a vicenda nei primi scrutini, aprendo così la porta alle seconde linee, come appunto il cardinale Aveline di Marsiglia, considerato un Giovanni XXIV.
Intanto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha comunicato che tutti i 133 elettori sono a Roma. Fatto il sorteggio per l’assegnazione delle camere a Santa Marta, in queste ore è in corso il trasferimento nei vari alloggi.