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Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 11. La visita al Santissimo Sacramento

di don Marco Begato

Uno degli elementi fondamentali della pedagogia di don Bosco è la promozione della visita al Santissimo Sacramento. Giovani, adulti e consacrati devono prendere l’abitudine di visitare più volte al giorno il tabernacolo, con soste brevi e familiari. I paragrafi che seguono sono tratti nuovamente dal manuale di preghiera giovanile già citato nei primi articoli di questa serie, Il giovane provveduto. Con tale excursus sulla visita al tabernacolo, chiudiamo il nostro sguardo in undici tappe attorno alla spiritualità eucaristica del santo educatore torinese, avendo così svolto alcune riflessioni sulla Messa, sulla Comunione e sull’Adorazione.

“Ricordatevi, o figliuoli, che Gesù trovasi nel SS. Sacramento ricco di grazie da distribuirsi a chi le implora. Un venerabile servo d’ Iddio visitando Gesù sacramentato lo vide in forma di bambino che teneva in mano una corona di rose, e dimandato avendo che cosa significavano quelle rose, Gesù disse: “Queste rose sono altrettante grazie che io comparto a quelli che le vengono a chiedere”.

Quindi, quanto più si desidera l’aiuto del Signore nelle proprie giornate, tanto più è necessario impegnarsi a fargli visita sovente. In queste visite don Bosco suggerisce preghiere intense e sempre ricche di contenuti. Ne riportiamo una, ancora una volta tratta da Il giovane provveduto, il manuale di preghiera per la gioventù.

La preghiera inizia con un atto di fede, che rinnova nella coscienza del fedele il mistero della presenza eucaristica:

“Signor mio Gesù Cristo, il quale per amor nostro state notte e giorno in questo Sacramento, tutto pieno di bontà aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi, io credo che nell’Ostia Santissima c’è il Corpo, il Sangue vostro, l’Anima vostra, e la vostra Divinità.. Vi adoro umilmente e vi ringrazio de’benefizi fattimi, particolarmente di avermi dato voi stesso in questo Sacramento, di avermi dato per Avvocata Maria vostra Madre, e di avermi chiamato a visitarvi in questa Chiesa”.

Poi si rinnovano i fini e i motivi per cui far visita al Santissimo, essi mostrano sempre un carattere ecclesiale, una preoccupazione per la vita della Chiesa su tutta la terra:

“Io saluto oggi il vostro amatissimo ed amantissimo cuore, e intendo salutarlo per tre fini: 1. In ringraziamento di questo gran dono: 2. Per compensarvi di tutte le ingiurie che ricevete in questo Sacramento da tutti gl’ infedeli, da tutti gli eretici, e da tutti i cattivi cristiani: 3. Intendo con questa visita di adorarvi in tutti i luoghi della terra, dove voi sacramentato state meno riverito e più abbandonato”.

Quindi la preghiera di fa più personale e intima e si rinnovano i sentimenti di amore che ci legano al Signore:

“Gesù mio, io vi amo con tutto il mio cuore: mi pento di avere per lo addietro tante volte disgustato la vostra infinita bontà. Propongo colla vostra grazia di non più offendervi per l’avvenire. Da oggi avanti voglio essere tutto vostro; fate voi di me tutto quello che vi piace. solo imploro il vostro amore, la perseveranza nel bene, e l’adempimento perfetto della vostra volontà”.

Per concludere, l’ultimo sguardo è alle anime del Purgatorio in unione con Maria Santissima. Ancora una volta i momenti più intimi dell’orazione sono bilanciati da uno sguardo che si rivolge al prossimo e si lega alle figure centrali della fede. Così la visita al Santissimo non è mai ridotta a sentimento personale, ma sempre chiaramente vissuta come un momento della Chiesa e nella Chiesa di Cristo:

“Vi raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più divote del SS. Sacramento e di Maria SS.: vi raccomando ancora tutti i poveri peccatori. Unisco in fine, o mio Gesù, tutti gli affetti miei cogli affetti del vostro amorosissimo Cuore, e cosi uniti li offerisco al vostro Eterno Padre, e lo prego in nome vostro che li accetti e li esaudisca. Sia lodato e ringraziato ogni momento il SS. e Divinissimo Sacramento. Tre Pater, Ave, Gloria etc”.

Potremmo impegnarci a rispettare tale schema, mentre rinnoviamo l’impegno a più frequenti e intense visite al tabernacolo. Quale ricetta migliore di questa, per rilanciare l’amore eucaristico, restituendo così a Dio le lodi che merita, rafforzando la nostra fede e dando una testimonianza bella e mite ai nostri fratelli?

11.fine

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Le precedenti puntate:

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 1. Educare alla santa Messa  

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 2. Partecipare alla Messa  

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 3. Preparazione e ringraziamento alla santa Messa

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 4. Sulla santa Messa 

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 5. Sulla santa Messa  

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 6. La santa Comunione: dottrina cattolica

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 7. La santa Comunione: difetti da cui guardarsi 

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 8. La santa Comunione: disposizioni richieste al fedele 

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 9. La Comunione frequente: suoi fondamenti

Scoprire l’Eucaristia con san Giovanni Bosco / 10. La Comunione frequente: difficoltà e raccomandazioni

 

Aldo Maria Valli:
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